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"Oggi si scrive un'altra pagina di uno Stato che vince, é presente". Maria Luisa Iavarone, mamma di Arturo, il diciassettenne accoltellato nel dicembre scorso in via Foria a Napoli, aveva commentato così ieri la custodia cautelare in istituto di pena minorile per un quindicenne ritenuto responsabile dell'aggressione insieme con altri ragazzi. "Mi aspetto una giustizia coraggiosa, capace di reinserire i ragazzi individuati come responsabili - -aveva spiegato- non una giustizia giustizialista. Mi aspetto giustizia per Arturo, mio figlio, ma anche per gli altri ragazzi affinché venga individuato un serio percorso di recupero e vengano restituiti alla società con una condizione di vita giusta. Non mi interessa che trascorrano in carcere 5 o 10 anni o che vengano sbattuti in cella e buttata via la chiave, non é questo quello che voglio. L'auspicio è che non accada quanto già successo che un ragazzino ritenuto responsabile risultata, per il passato, gia' inserito in un percorso di messa in prova, misura poi revocata e di cui non si è saputo più nulla. La mamma di Arturo ha spiegato che "la sua battaglia non finisce oggi, ma, al contrario, inizia adesso. La polizia ha lavorato egregiamente e tempestivamente ora tocca agli altri pezzi dello Stato, compresi noi, prenderci cura di questi ragazzi, fare in modo che possano avere condizioni di vita giuste. Il risultato di oggi richiede il mio impegno civile e educativo di madre che ha realizzato che si deve e si può fare qualcosa".





