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Falsi incidenti per ottenere i risarcimenti: 4 medici interdetti e 30 indagati

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Divieto di esercitare la professione medica per due indagati e divieto di dimora nella provincia di Caserta per altri due e 30 persone indagate. E’ il bilancio di una indagine dei carabinieri di Macerata Campania che hanno eseguito misure emesse dal gip presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito di una inchiesta su un’ associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno di compagnie assicurative. I reati contestati a vario titolo ai quattro indagati sono simulazione di reato, falsa testimonianza, falsa perizia, fraudolento danneggiamento di beni assicurativi e mutilazione fraudolenta della propria persona nonche’ corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e falsita’ ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.
L’indagine diretta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere ed esperita dai Carabinieri della predetta Stazione, si è svolta tra i mesi di ottobre 2016 – maggio 2017 attraverso attività tecniche d’intercettazione telefonica ed audiovisiva, corroborate da attività dinamiche e di riscontro documentale, dalle dichiarazioni di persone informate sui fatti, il tutto a seguito del sequestro, presso uno studio legale di Sessa Aurunca (CE), di nr. 37 fascicoli relativi a richieste di risarcimento danni per sinistri stradali.
I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare l’operatività, nella provincia casertana, di un sodalizio delinquenziale diretto alla realizzazione di truffe in danno di più compagnie assicurative. L’associazione si avvaleva di un collaudato ed allarmante modus operandi basato sulla prospettazione di fittizi sinistri stradali con lesioni personali alle “parti coinvolte”.

l’associazione operava tramite varie figure, tra cui:
In particolare secondo la prospettazione operata da questa Procura ed integralmente condivisa dal gip l’associazione operava tramite varie figure, tra cui:

diversi stabili referenti che impartivano direttive e raccoglievano la documentazione necessaria per avviare le pratiche di risarcimento per il tramite di studi legali,
gli organizzatori dei falsi sinistri stradali che individuavano e reclutavano le parti da inserire, di volta in volta, nelle fittizie attestazioni di incidente ;
“medici compiacenti ‘”(in numero di 4), tra cui uno in servizio presso l’Ospedale di Marcianise, che, in cambio di somme di danaro variabili tra i 160 e i 170 euro, redigevano e rilasciavano, uno di questi esclusivamente durante l’orario di servizio, fittizi certificati medici di pronto soccorso, spesso a favore di soggetti che non hanno mai effettuato accesso presso le strutture di pronto soccorso, o consulenze sanitarie attestanti la diagnosi e la prognosi da porre a fondamento delle istanze risarcitone;
“legali patrocinatori'”, ovvero professionisti legali (in numero di due) che, nella piena consapevolezza della natura dolosa delle istanze risarcitorie, hanno adito la via giurisdizionale per persuadere le compagini assicurative della “legittimità” delle pretese. In alcuni casi, per rafforzare il convincimento del perito o funzionario assicurativo di turno, la documentazione prodotta veniva consolidata ed integrata attraverso consulenze (ecografie e lastre radiografiche) redatte all’uopo da sanitari e tecnici compiacenti.
lesioni riportate dalle “parti coinvolte” e documentate nei referti medici. Complessivamente sono stati accertati nr. 15 sinistri mai verificatisi per un giro d’affari di circa 800.000,00 euro.
Oltre ai destinatari della misura cautelare, risultano indagate ulteriori 30 persone.


Articolo pubblicato il giorno 5 Aprile 2018 - 09:58

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