Riqualificare gli spazi pubblici dei quartieri limitrofi l’Aeroporto Internazionale di Napoli attraverso proposte sostenibili e portando avanti una sfida ambiziosa ed avvincente: innovare il concetto stesso di spazio pubblico verde.Potrebbe interessarti
Muore di tubercolosi a Poggioreale, il movimento migranti: “Alhagie abbandonato dallo Stato”
Napoli-Eintracht si gioca al Maradona, no della UEFA alla richiesta dei tedeschi del campo neutro
House sotto le stelle di Napoli: Angels of Love omaggiano Ron Carroll
Napoli, condanna lieve per il pusher trovato con 5 pistole
“Eco-Luoghi” è un’iniziativa rivolta ad architetti ed ingegneri promossa dall’Associazione Mecenate 90, dal Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e da Unioncamere, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura di Roma Tre, con il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e il sostegno di FederlegnoArredo. La linea progettuale scelta, quella della rigenerazione urbana, aveva lo scopo di stimolare la riqualificazione architettonica e ambientale delle città e dei territori italiani per contenere il consumo di suolo e prevenire i danni ambientali. Il gruppo di lavoro partenopeo ha puntato su di un’area di Napoli, quella di Capodichino, in cui si registra un elevato consumo di suolo e in cui alto è l’impatto di agenti inquinanti legati alle infrastrutture di trasporto.
Il progetto risultato vincitore prevede la riqualificazione degli elementi verticali - recinti e terrapieni infrastrutturali, muri e terrapieni degli spazi pubblici nei quartieri limitrofi all'Aeroporto internazionale di Napoli - attraverso la trasformazione in dispositivi verticali con funzione socio-ecologica.
Si tratta di un modello di intervento che mette insieme la riqualificazione architettonica e tecnologica dello spazio pubblico con l’introduzione di nuovi meccanismi di cooperazione per definire una nuova idea ed una nuova funzione di spazio pubblico adibito a verde. Dal punto di vista tecnico, si prevede la costruzione di un sistema di fitodepurazione a parete, che rappresenta un’innovazione rispetto ai tradizionali sistemi di fitodepurazione, che permette l’incremento o l’introduzione della vegetazione filtrante in spazi ridotti, integrando così il filtraggio dell’aria al filtraggio e riutilizzo delle acque piovane.
La prima delle innovazioni introdotte riguarda la provenienza delle acque da depurare, prevedendo la possibilità di raccogliere e filtrare acque provenienti da tetti di edifici o da aree impermeabilizzate. Il secondo elemento innovativo riguarda il rapporto tra riciclo delle risorse e costruzione dello spazio verde. le acque piovane possono essere impiegate per l’attivazione di nuovi orti urbani, giardini didattici e aree verdi produttive in generale.
Dal punto di vista socio-ecologico, la proposta contribuisce al dibattito in atto, proponendo soluzioni praticabili, sul futuro dello spazio pubblico verde nei quartieri residenziali, rompendo la tradizionale concezione di spazio pubblico visto e vissuto come sfera “isolata” dagli spazi privati.
Riqualificazione dell'area di Capodichino: un gruppo di architetti partenopei vince il concorso Eco - Luoghi
Notizie del giorno
- 19:35
- 19:22
- 19:10
- 18:52
- 18:41
- 18:18
- 17:58
- 17:45
- 17:30
- 17:10
- 16:58
- 16:38
- 16:28
- 16:16
- 16:01
- 15:50
- 15:38
- 15:18
- 14:58
- 14:38
- 14:18
- 13:10
- 12:36
- 12:24
- 12:12
- 12:00
- 11:48
- 10:59
- 09:43
- 09:08
- 08:56
- 08:29
- 07:55
- 07:42
- 07:09
- 06:35