The new owner of AC Milan Li Yonghong during the press conference organized at Casa Milan in Milan, Italy, 14 April 2017. ANSA / MATTEO BAZZI
Sulle tre “segnalazioni di operazioni sospette”, trasmesse nei mesi scorsi dall’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia alla Gdf in relazione alla vendita del Milan all’imprenditore cinese Yonghong Li, in Procura a Milano è aperto, allo stato, un fascicolo ‘a modello 45’, ossia il registro degli atti non costituenti notizia di reato. Un fascicolo, dunque, al momento senza ipotesi di reato né indagati. Lo si è appreso oggi in merito agli accertamenti da parte degli inquirenti milanesi di cui si era già parlato lo scorso gennaio. “Allo stato non esistono procedimenti penali sulla compravendita dell’A.C. Milan”, aveva spiegato ai cronisti lo scorso 13 gennaio il procuratore di Milano Francesco Greco. Ora si è saputo che il dipartimento guidato dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale ha aperto un ‘modello 45’, dove ha raccolto il rapporto della Gdf che contiene le tre ‘sos’ e che al momento, da quanto si è potuto capire, non sarebbero state effettuate rogatorie o altre attività d’indagine. Il club rossonero era passato nell’aprile dello scorso anno dalle mani di Silvio Berlusconi a quelle dell’imprenditore cinese Yonghong Li per 740 milioni di euro e con l’utilizzo di fondi off shore. Le tre “segnalazioni di operazioni sospette”, arrivate all’Unità di Informazione Finanziaria (Uif) della Banca d’Italia e da questa trasmesse al Nucleo di polizia tributaria della Gdf di Milano, erano state raccolte lo scorso dicembre in un rapporto di una decina di pagine consegnato al procuratore aggiunto De Pasquale. Le ‘sos’ sono segnalazioni che banche, intermediari finanziari o altri operatori del settore, anche professionisti, sono tenuti ad inviare all’Uif di Bankitalia quando, come prevedono le norme, “sanno, sospettano o hanno ragionevoli motivi per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo”. Sulla base di questi atti ricevuti dalle Fiamme Gialle gli inquirenti stanno valutando come procedere nelle indagini (ad esempio, si potrebbe attivare una rogatoria in Cina) che potrebbero portare all’iscrizione di un fascicolo con ipotesi di reato. Per vicende di questo tipo, aveva precisato due mesi fa il procuratore Greco, “così fumose e complicate, dove non si sa quali siano le parti in causa, non si procede subito alle iscrizioni”.
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