Dopo due edizioni in casa Sky, ritorna su Rai1 la sessantaduesima edizione per i David di Donatello. La tanto attesa serata di premiazione è stata condotta da Carlo Conti e ha visto il musical dei Manetti Bros, “Ammore e Malavita”, fare incetta di premi. Il più importante è senz’altro il David per il miglior film ma il film incassa anche il premio per la migliore attrice non protagonista, consegnato a Claudia Gerini; un David per la musica a Pivio e Aldo de Scalzi, per i costumi a Daniela Salernitano e un premio lo incassa anche la canzone originale Bang bang, cantata da Franco Ricciardi che è alla sua seconda statuetta (la prima gli fu consegnata nel 2014 per “A verità” colonna sonora di Song e Napule). Ricciardi, dal palco, dedica questo secondo premio alla città di Napoli e a tutti i napoletani “che hanno saputo trovare nell’arte una forma di riscatto”.
Ma per la città di Partenope non è tutto. Due David di Donatello vanno a “Napoli velata” di Ferzan Ozpetek per la scenografia e la fotografia. Due premi per il cartoon napoletano “Gatta Cenerentola” che vengono assegnati agli effetti speciali e al produttore.
La ciliegina sulla torta di questa “neapolitan” serata, la mette il premio a Renato Carpentieri come miglior attore protagonista ne “La tenerezza” di Gianni Amelio. L’attore, classe ’43 originario dell’Irpinia ma formatosi artisticamente a Napoli, viene premiato da una straordinaria Diane Keaton. Sullo sfondo lo scrosciante applauso della platea, protagonista la sua commozione. Sale sul palco ed è subito standing ovation tra lacrime di gioia condivise. Tre volte grazie. Poi ringrazia l’Accademia, gli artisti e i tecnici, i suoi compagni di lavoro e soprattutto Gianni Amelio – che lo ha voluto con lui per la prima volta ventotto anni fa -. Ringrazia il produttore Agostino Saccà e parla dell’importanza di correre dei rischi ogni tanto, con il sorriso compiaciuto di Valerio Mastandrea e quello di Elio Germano e di Micaela Ramazzotti, inquadrati dalle telecamere. “Ci sono un sacco di attori bravi”, dice.
La tenerezza, nel film di Gianni Amelio, è una mano che tiene l’altra. Durante la conferenza stampa di presentazione, lo stesso regista spiega la tenerezza con una immagine poetica di “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica: il bambino che tiene stretta la mano di suo padre mentre viene umiliato.
Renato Carpentieri, dal palco dov’è stato premiato dice: la tenerezza è una virtù rivoluzionaria.
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