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Come i killer più spietati: Capasso ha sparato anche in testa alla figlia alla quale aveva detto: ‘Non ti farò mai del male’

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Luigi Capasso come i killer più spietati. Si è accanito contro la sua vittima e le ha esploso addirittura in colpo in testa. Solo che la vittima non era un camorrista da ammazzare ma una povera bambina innocente di soli 8 anni e  chi ha fatto fuoco è il suo papà. Quell’appuntato dei carabinieri originario di Secondigliano che tre giorni fa a Cisterna di Latina ha prima ferito gravemente la moglie Antonietta Gargiulo, originaria di Melito ( e dalla quale si stava separando), e poi ha ucciso le due figlie prima di suicidarsi. Ma i particolari che stanno emergendo da quello che sembra sempre più un racconto dell’orrore vanno anche al di là della immaginazione umana. Secondo quanto riportano i media del basso Lazio, ci sono dettagli raccapriccianti rispetto a come Capasso abbia ucciso Martina e Alessia, le figlie. Contro la prima ha fatto fuoco tre volte, mentre dormiva nel letto matrimoniale. Era in stanza con la mamma, evidentemente, e la donna l’aveva lasciata lì per andare al lavoro, in attesa dell’arrivo della baby sitter. Alessia, invece era nella stanza a fianco, ha sentito, si è alzata, ha provato forse anche a difendersi dall’uomo del quale aveva grande timore. Il papà, accecato dalla sua furia omicida, si è accanito contro di lei, ha esploso sei colpi con la pistola d’ordinanza, raggiungendola anche alla testa.
E pensare che proprio ad Alessia il 9 dicembre, in una telefonata che lui stesso aveva registrato e diffusa in questi giorni da tutti i media nazionali dopo che era stata anticipata dalla trasmissione Pomeriggio 5, le diceva: “Papà non ti farà mai del male”. E invece ha infierito contro di lei senza pietà. E infine gli altri due colpi rimasti del caricatore della sua pistola di ordinanza (quattro li aveva esplosi poco prima nel garage contro la moglie, rimasta ferita gravemente) sono stati esplosi uno verso la porta-finestra della stanza da letto e l’altro a sé stesso prima che i carabinieri entrassero nell’appartamento dove si era asserragliato e dopo 6 ore di unitili trattative. Sul fatto che possedesse ancora la calibro 9 parabellum in uso ai militari c’è un inchiesta della Procura di Latina e due inchieste interne all’arma dei carabinieri. Visto che Capasso era un cura da uno psicologo dopo la separazione dalla moglie ma dopo una solo settimana di riposo gli era stato consentito di tornare al lavoro.  Le indagini della Procura ordinaria che sono coordinate dal pm Giuseppe Bontempo di Latina, e che ha disposto anche l’acquisizione di tutte le lettere lasciate da Capasso e nei prossimi giorni sentirà anche i familiari e la sua amante alla quale ha lasciato i 5mila euro. Ma il magistrato vuole rileggere anche tutti gli esposti presentati da Antonietta Gargiulo. Poteva essere fermato Capasso? Si dovevano analizzare meglio gli esposti presentati in Questura? Domande che a questo punto sembrano anche inutili visto quello che è stato capace di compiere l’appuntato dei carabinieri ma che devono far riflettere tanto. Intanto i funerali delle figlie, Alessia e Martina, non sono stati ancora fissata. Le due bambine sono state ricordate prima dell’inizio della partita dell’Olimpico tra Lazio e Juventus, la tifoseria biancoceleste le ha salutate con uno striscione.

 

 

 


Articolo pubblicato il giorno 4 Marzo 2018 - 14:25


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