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Pellecchia, sentiti i primi spari si è dato alla fuga. Una corsa di oltre 500 metri che l’ha portato ad una serie di villette e in un giardino ha trovato riparo. Pellecchia, colpito, è stato poi condotto all’ospedale di Pozzuoli e non è in pericolo di vita. I militari procedono con le indagini e come prima pista seguono quella di una faida interna agli Amato-Pagano. E in particolaretra la famiglia Cancello del Lotto G di Scampia, a cui Pellecchia si sarebbe avvicinato da qualche tempo, e gli scissionisti con base a Melito. Un’ipotesi che gli investigatori stanno seriamente vagliando e che lascerebbe pensare a una possibile epurazione interna. Forse Pellecchia doveva essere “punito” per questioni legate al passato.
Il 36enne non è un volto sconosciuto alle forze dell’ordine. Nel 2004 era stato arrestato dalla Squadra mobile di Napoli per aver chiesto il pizzo per conto degli Amato-Pagano. Secondo l’ipotesi accusatoria, l’indagato, con l’aiuto di un complice, avrebbe taglieggiato un commerciante di Melito. Il 36enne avrebbe chiesto - sempre secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori -per conto degli “amici di Melito” il pagamento di una tangente in cambio della “tranquillità”. La polizia, in seguito a una breve indagine, era quindi riuscita a sorprendere in flagranza di reato il 36enne che proprio in quel frangente stava cercando di riscuotere la tangente dal titolare dell’impresa commerciale.
Giugliano, lo scontro tra gli Amato Pagano e i Cancello dietro l'agguato a Pellecchia
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