Falsi incidenti: lesioni, fratture, distorsioni, tutto andava bene purché fosse utile a dimostrare che c’era stato un incidente e che il malcapitato doveva ricevere il risarcimento dalle compagnie assicurative.Potrebbe interessarti
Il fulcro dell’ organizzazione era rappresentata da due fratelli di Cicciano. Entrambi infermieri. Aniello, in servizio alla Trusso e Antonio Napolitano in servizio a Villa dei Fiori. Facevano entrare le persone che si sottoponevano a visita medica, reclutate e accompagnate spesso da Anna Piccirillo di Marigliano e Luigi Carriola di Secondigliano, oltre che da Salvatore Beneduce di Pomigliano d'Arco. Il referto medico era il punto di partenza: da quel certificato, accompagnato da false ecografie e radiografie, veniva costruito l'incidente e quindi la richiesta di risarcimento alle assicurazioni. I carabinieri inoltre hanno evidenziato il coinvolgimento anche di due medici: Viviana Chirchiano in servizio ad Acerra e Manousos Patrilas al lavoro ad Ottaviano. Il numero di persone coinvolte nella mega-truffa è altissimo. Centinaia di persone per un giro d’affari che supera i 100mila euro.
Ottaviano. Ecco come funzionava la 'fabbrica' dei falsi incidenti
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