Falsi incidenti: lesioni, fratture, distorsioni, tutto andava bene purché fosse utile a dimostrare che c’era stato un incidente e che il malcapitato doveva ricevere il risarcimento dalle compagnie assicurative.Potrebbe interessarti
Tassisti napoletani in rivolta: "Maratona un disastro, sciopero il 23 ottobre inevitabile"
Napoli, colpo ai pusher di corso Protopisani: sequestrati 6 panetti di hashish e munizioni
Lettera aperta al Sindaco Manfredi: "Corso Umberto I non è più Napoli: è il Bronx”
Vendetta per il video hot ai Quartieri Spagnoli, in cella anche il boss e il figlio minorenne
Il fulcro dell’ organizzazione era rappresentata da due fratelli di Cicciano. Entrambi infermieri. Aniello, in servizio alla Trusso e Antonio Napolitano in servizio a Villa dei Fiori. Facevano entrare le persone che si sottoponevano a visita medica, reclutate e accompagnate spesso da Anna Piccirillo di Marigliano e Luigi Carriola di Secondigliano, oltre che da Salvatore Beneduce di Pomigliano d'Arco. Il referto medico era il punto di partenza: da quel certificato, accompagnato da false ecografie e radiografie, veniva costruito l'incidente e quindi la richiesta di risarcimento alle assicurazioni. I carabinieri inoltre hanno evidenziato il coinvolgimento anche di due medici: Viviana Chirchiano in servizio ad Acerra e Manousos Patrilas al lavoro ad Ottaviano. Il numero di persone coinvolte nella mega-truffa è altissimo. Centinaia di persone per un giro d’affari che supera i 100mila euro.
Ottaviano. Ecco come funzionava la 'fabbrica' dei falsi incidenti
Notizie del giorno
- 14:30
- 14:28
- 14:13
- 13:26
- 13:13
- 12:53
- 12:41
- 12:23
- 12:11
- 11:59
- 11:47
- 11:17
- 10:49
- 10:28
- 09:24
- 08:56
- 08:06
- 07:27
- 06:36
- 06:17
- 05:55