Era l’abitazione di Sergio Grassia, il luogotenente dei Rinaldi del rione Villa, il bersaglio della “stesa” delle 23 del 31 dicembre in via Sorrento. che è costato il ferimento di un innocente ragazzino di 12 anni che si trovava affacciato al balcone con i cuginetti. In casa non c’era nessuno, ma i pistoleri gli hanno voluto lanciare un segnale ben preciso: volevano intimidirlo, non ucciderlo. Le indagini sulla “stesa” di San Silvestro a San Giovanni a Teduccio sono condotte dai poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato San Giovanni-Barra, i quali, come ricorda Il Roma, collegano la vicenda a un altro raid armato sostanzialmente identico compiuto il giorno dell’Immacolata.
Anche l’8 dicembre furono diretti all’isolato in cui abita Sergio Grassia, un lungo edificio ai cui appartamenti si accede attraverso tre scale.Potrebbe interessarti
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Ma il clan del rione Villa è ritenuto in buoni rapporti con la galassia camorristica che si oppone ai De Micco e perciò l’intimidazione a “Sergiolino”, che all’ora della sparatoria era fuori casa, viene letta ancora sotto luci diverse. Lui stesso ha dichiarato ai poliziotti che l’hanno sentito di non avere idea sul movente del raid armato.








































































