“La mia speranza si chiama scudetto. E’ la mia, e’ quella dei tifosi, di De Laurentiis, dei compagni di squadra. E credo sia anche l’augurio di chi ama il calcio perche’ giochiamo in maniera meravigliosamente bella e penso che meriteremmo di vincerlo”. Marek Hamsik, intervistato dal “Corriere dello Sport”, ribadisce tutta la sua voglia di conquistare il tricolore con la maglia del Napoli, che ha ormai cucita addosso. “Quando sono stato tentato da Juventus e Milan non ho mai vacillato: un po’ non mi sentivo pronto, un po’ non volevo andare via. Professionalmente e umanamente mi sento realizzato e credo, anche se il calcio non spinge a previsioni, che la mia carriera finira’ qua”. Splendido il rapporto con De Laurentiis: “Non so quanti calciatori possono godere del privilegio che ho io: confrontarsi direttamente, senza filtri e senza condizionamenti, con il proprio presidente. Le discussioni non sono mai mancate ma sempre nel rispetto reciproco e il mio percorso qua a Napoli e’ la conferma di una stima che si e’ radicata”. E per quanto riguarda gli allenatori avuti in carriera, “sono grato a tutti ma penso che Sarri abbia contribuito in maniera decisiva al mio cambiamento. E fa niente che mi sostituisca quasi sempre…”.
“Il rapporto con De Laurentiis? Mi viene da definire speciale. Non so quanti calciatori possano godere del privilegio che ho io: confrontarsi direttamente, senza filtri e senza condizionamenti, con il proprio presidente. Le discussioni non sono mancate, ma sempre nel rispetto reciproco e il mio percorso qua a Napoli è la conferma di una stima che si è radicata. Chiuderò la mia carriera al Napoli. Gli azzurri mi vollero quando ero ancora un ragazzino e avevo vent’anni. Non mi sono mai pentito, neanche il giorno dell’arrivo, quando un gruppo di tifosi contestava la società per il mercato… Qui sono felice e lo sono anche i miei familiari. A Napoli la città è bella, la gente è calorosa, insomma: mi hanno fatto sentire a casa in ogni momento.Le offerte ricevute da Juventus e Milan? Non ho mai vacillato: un po’ non mi sentivo pronto, un po’ non volevo andar via. Qui mi sento realizzato sia professionalmente che umanamente e, anche se il calcio non spinge a previsioni, sono convinto che la mia carriera finirà a Napoli”.
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