Politica

De Luca: ‘Dopo le elezioni servirà una nuova legge lettorale’

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Il governatore della Campania, come suo solito non le manda a dire e d entra a gamba tesa sul tema delle elezioni nel consueto appuntamento televisivo con Lira Tv: Subito dopo il voto servirà una nuova legge elettorale. Era difficile fare peggio di questa”, in sintesi il suo pensiero espresso in tv. “Per chi guarda dall’estero è complicato capire e giustificare quello che sta succedendo qui”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca parlando della legge elettorale con cui si voterà il prossimo 4 marzo durante l’intervista a Lira Tv. “Chi governerà l’Italia? Cosa abbiamo fatto in questi anni per avere una tornata elettorale in cui si decide chi governa e chi fa opposizione? – ha chiesto – Siamo stati tanto bravi da ridurci al punto che nessuno capisce niente di quello che succederà dopo il 4 marzo. Molto peggio di venti anni fa quando esistevano grandi partiti e organizzazioni che erano rfonte di azionalità politica, c’era chi inquinava la politica ma c’erano anche grandi personalità, che avevano il senso dello Stato, ognuna nel proprio mondo aveva prestigio e credibilità, e al di là delle distinzioni politiche si rispettavano. Alla crisi dei partiti si aggiunge la polverizzazione legata a questa legge elettorale, era difficile fare peggio di quello fatto – ha evidenziato De Luca – Ci siamo arrivati perchè si è perso il senso di responsabilità, di mettere l’Italia prima dei partiti e perché ci sono stati i 5 Stelle che hanno detto di non voler parlare con nessuno. Loro ballano da soli, non si compromettono. Non credo che con questa legge andremo lontano, mi auguro si metta mano a legge elettorale seria subito dopo il 4 marzo. Le leggi elettorali serie sono due: o quella tedesca che offre una prospettiva razionale, con soglia di sbarramento al 7 per cento, per eliminare le piccole formazioni politiche che rendono il sistema ingestibile, e sistema proporzionale secco. Oppure il sistema maggioritario secco o a doppio turno come in Francia o Inghilterra per sapere chi deve governare e chi stare all’opposizione – ha concluso – Peccato per l’esito del referendum e per gli errori commessi dal Pd perché era un tentativo di semplificare il quadro politico, mentre adesso siamo nella palude”.


Articolo pubblicato il giorno 19 Gennaio 2018 - 16:34

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