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"Credo che i ragazzi siano spaventati ed e' giusto che lo siano. Il nostro contributo deve essere anche quello di superare la fase della paura e far capire loro che con la paura non si riesce a sconfiggere alcun fenomeno". Giuseppe Cimmarotta, sostituto procuratore della Dda di Napoli, presidente della Giunta distrettuale dell'Anm, ha spiegato, nel corso di un incontro con i ragazzi del Liceo Cuoco, la scuola di Arturo, accoltellato una settimana prima di Natale, che il fenomeno della violenza giovanile, delle baby gang, "e' piu' ampio e complesso, non si tratta solo di criminalita' organizzata". L'ipotesi che gli aggressori del diciassettenne abbiano accoltellato Arturo come 'rito' di iniziazione alla malavita "potrebbe anche essere una ipotesi". "Ma premetto che non mi occupo io delle indagini e soprattutto ritengo che agli inquirenti vadano concessi tutti gli strumenti per approfondire perche' se gli investigatori non li hanno a disposizione, il risultato sara' monco". La partecipazione di Cimmarotta e della Giunta distrettuale dell'Anm, e' "il segno tangibile di un impegno a sostegno delle scuole, di un progetto piu' ampio di legalita'". "E' giusto che i ragazzi sappiano come funziona attualmente il sistema della giustizia, come si snoda attraverso le varie fasi processuali - ha concluso - Cerchiamo di soddisfare le loro curiosita', non abbiamo ricette magiche, non veniamo a proporre soluzioni definitive, ma e' importante che ci sia questo confronto".