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"Si chiama GM 604 - afferma del Fabro nell'intervista - ed e' un farmaco testato negli Stati Uniti. Il problema e' che nel 2016 era ancora in fase di sperimentazione. L'avvocato calabrese Fabio Trapuzzano, tuttavia, e' riuscito a ottenere per sei pazienti il via libera alla sua adozione da parte di altrettanti tribunali, da Napoli a Macerata". Ma il giudice civile del Tribunale di Udine non ne permise l'utilizzo: "Il ricorso, urgente e cautelare, e' stato rigettato. Nel motivare l'ordinanza, il giudice ha parlato di efficacia non comprovata del farmaco e sostenuto la necessita' di uno studio di dimensioni piu' ampie. Trattandosi di decisione lasciata alla discrezione del giudice l'avvocato mi aveva consigliato di spostare la residenza a Napoli. Mi rifiutai, sbagliando. Lo feci per non tradire la mia udinesita' e questo e' il risultato".
Raccontando il suo calvario, Del Fabro confessa anche di aver pensato all'eutanasia: "A un certo punto, ho pensato anche all'ipotesi di andare in Svizzera. A una morte assistita, si', perche' questa e' una vita insopportabile e anche le cose piu' banali diventano una fatica. Si dipende in tutto e per tutto dagli altri. Poi, pero', ci ho ripensato: non e' una scelta che intendo fare, prioritariamente per i miei figli", conclude.