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Il Presidente Catello Marano dovrà decidere, sulla scorta della documentazione inviata dal Ministero dell'Interno, se Aliberti - che sarà giudicato penalmente per queste vicende - debba essere dichiarato incandidabile per le prossime tornate elettorali. Il provvedimento, per essere efficace, dovrà diventare definitivo e quindi passare al vaglio del giudice civile di primo e secondo grado e della Cassazione. Se venisse accolta la richiesta di applicazione dell'interdittiva da parte del Ministero dell'Interno, Aliberti - di fatto - dovrà restare fermo per le prossime tornate elettorali. La legge cita, in ogni caso le elezioni locali a partire da quelle Regionali, ma non fa menzione di incandidabilità per il Parlamento. Il procedimento è autonomo rispetto a quello penale. Stamane l'ex sindaco ha espresso la volontà di non costituirsi in giudizio per opporsi alla dichiarazione di incandidabilità ed ha ribadito, anche al presidente Catello Marano, la sua innocenza dalle accuse di scambio di voto che gli contesta il sostituto procuratore della Dda di Salerno, Vincenzo Montemurro, nell'ambito dell'inchiesta sui rapporti tra l'amministrazione scafatese e in particolare l'allora sindaco Aliberti e il clan Loreto-Ridosso che operava sul territorio.
Il Presidente del Tribunale si è riservato di decidere sulla richiesta del Ministero dell'Interno, depositerà la decisione dopo aver valutato sia la relazione sullo scioglimento sia quanto sostenuto nel corso dell'audizione dall'ex sindaco di Scafati.
Rosaria Federico






