stesa di camorra al rione sanità
Un nuovo raid mancato al rione Sanità. E’ accaduto nel tardo pomeriggio di ieri in via Sanità. Orario di punta dello struscio dei turisti e dello shopping del sabato sera degli abitanti del quartiere. La presenza massiccia delle forze dell’ordine ha evitato probabilmente un agguato o una rapina.
Ma al di là di quello che è accaduto il segnale è ancora più preoccupante perché significa che i clan che si stanno fronteggiando per il predominio delle attività illecite nella zona non temono la presenza di polizia e carabinieri. Due giovani in sella a una moto, uno dei quali armato, stava transitando a poca distanza dal luogo della stesa della notte precedente e alla vista di una pattuglia della polizia ha fatto una inversione di marcia iniziando la fuga nei vicoli. E’ scattato l’allarme, ne è nato un inseguimento conclusosi con un nulla di fatto.
I due mancati sicari avevano già fatto perdere le proprie tracce. Quello di ieri pomeriggio insieme con le ultime due stese sono il segnale inequivocabile di come la tensione sia di nuovo cresciuta nel rione. I Vastarella alleati dei Mauro della zona Miracoli contro il gruppo Sequino-Savarese dei Vergini e di via Santa Maria Antesecula. Lo scontro in vista delle festività natalizie sarebbe proprio sul pizzo ai numerosi ambulanti che frequentano questa ultima zona e sul mercatino dei Vergini. Oltre che sul controllo delle piazze di spaccio.
Intanto nella giornata di ieri si sono moltiplicate le reazioni alle stese della notte precedente. Raffaele Marrone, presidente del gruppo Giovani Confapi di Napoli ha voluto sottolienare: “Il sistema di videosorveglianza è finalmente in funzione nel quartiere eppure, i malviventi proseguono indisturbati nella loro opera di violenza e sopraffazione perché sperano in un perdurante stato di omertà e di terrore da parte dei residenti. Bisogna creare alternative alla strada e alle scorciatoie che la camorra offre ai giovani.
C’è bisogno di cultura e di sviluppo”. “Solo in questo modo – ha concluso Marrone – si potrà togliere potere ai clan. Non basta la videosorveglianza, le Istituzioni devono esprimere il massimo dell’impegno per investire sul territorio e per dare lavoro alle nuove generazioni attraverso incentivi e fondi destinati a cooperative e associazioni. Nessun giovane, se può vivere onestamente, sceglie la strada del crimine che lo condurrà o in carcere o al cimitero”.
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