E' stato scarcerato il presunto boss dell'area Nolana, Aniello Ruocco 'o melonaro.Potrebbe interessarti
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Erano accusati da due pentiti, il primo era Umberto Panico del clan Nino, e il secondo era Vincenzo Amato, del clan Ruocco. I due avevano ricostruito, secondo l’accusa, il ruolo di capoclan del boss Ruocco che aveva gestito gli affari criminali nella zona di Piazzolla di Nola in nome e per conto di Alfieri di cui era un erede. In primo grado fu condannato a 15 anni di reclusione, come capo del clan Ruocco. In appello arrivò già il primo importante risultato e la condanna da 15 crollò ad 8 per l’applicazione della legge del 2005, in quanto pur se arrestato nel 2008, i reati contestati erano relativi al 2005.
La Cassazione, in prima battuta annullò il processo e rinviò tutto in corte d’Appello. Lì ci fu il ribaltone. Per Ruocco, ci fu la derubricazione da associazione a delinquere di stampo camorristico ad associazione a delinquere semplice finalizzata alle truffe. I pentiti furono dichiarati non credibili e la pena scese a 6 anni. Il pm della Dda Simone Di Monte presentò un nuovo ricorso per Cassazione che il Pg ha dichiarato inammissibile e la Suprema Corte ha annullato senza rinvio. Il clan Ruocco, in pratica, non esiste. Ruocco dopo anni di detenzione è stato scarcerato e c’è già fermento tra gli investigatori.





