Contro l’Ascoli non sono arrivati i tre punti e Alberto Bollini è finito nel mirino di Claudio Lotito, che ha bocciato anche il 3-4-1-2, dopo aver mostrato più di qualche perplessità pure sul 4-3-3 che il trainer granata aveva proposto all’inizio del campionato. Se il primo modulo è stato figlio dell’emergenza, il secondo era quello scelto in partenza da Bollini, che durante il ritiro aveva insistito su questa soluzione tattica. Preso atto che dal mercato non erano arrivati calciatori del tutto adatti al suo spartito tattico e confrontatosi con un’emergenza quasi totale nel settore difensivo (che per la gara con l’Ascoli si è estesa anche alla corsia destra), Bollini ha battuto altre strade schierando per la terza partita di fila due punte centrali, Rodriguez e Bocalon, e a loro supporto Sprocati, titolare anche con lo Spezia e subentrato, invece, a Parma. Nelle prime due gare giocate col nuovo modulo la Salernitana aveva sempre segnato due gol, mentre con l’Ascoli è rimasta all’asciutto. Questione di centimetri, come s’è rammaricato Bollini per le reti annullate per fuorigioco ai suoi, ma anche di mira, visto che Cicerelli e Bocalon si sono fatti chiudere lo specchio da Lanni, decisivo anche su una conclusione di Sprocati dal limite. Nel complesso, però, la Salernitana ha faticato a costruire occasioni da gol, mettendo a nudo i limiti di una mediana senza qualità cui nel finale ha sicuramente giovato l’innesto di Ricci che, però, resta ancora un giocatore dalle potenzialità non ancora espresse appieno, forse anche perché vittima di una incertezza perenne circa il suo vero ruolo in campo. Se Di Roberto e Odjer si sono sacrificati sulla fascia destra, se Sprocati sta imparando a muoversi da trequartista, posizione in cui gioca più palloni e va più spesso al tiro, a Bollini preme recuperare gli assenti e ritrovare i gol delle punte. La settimana che si apre è quella del derby con l’Avellino, sconfitto a Bari dopo essere passato in vantaggio. Domenica prossima, al Partenio, sarà sfida tra squadre affamate di punti e di riscatto. Bollini si augura che sia anche e soprattutto la settimana dei ritorni: da mercoledì il tecnico riavrà Radunovic, Kiyine (assenti con l’Ascoli) e anche Adamonis e Rossi (a disposizione sabato scorso e poi tornati nei ritiri delle rispettive nazionali), ma confida anche nei recuperi di alcuni infortunati. In difesa l’emergenza è stata estrema nelle ultime due partite, ma per la gara con l’Avellino dovrebbe attenuarsi. Perico e Bernardini hanno promesso che ci saranno e anche Pucino potrebbe farcela. A quel punto, con Tuia ancora fuori per qualche tempo, Bollini potrebbe scegliere finanche l’assetto del reparto arretrato perché potrebbe tornare alla linea a 4 con Perico terzino e Bernardini accanto a Schiavi o riconfermare lo schieramento a tre con i due esperti difensori insieme a Schiavi. Kiyine e Vitale sarebbero gli esterni, mentre in mediana Minala potrebbe essere affiancato da Odjer, con Sprocati ancora a sostegno delle due punte. Ci potrebbe, però, essere anche un’altra soluzione: un solo centravanti supportato da due incursori (Sprocati e uno tra Di Roberto e, magari, Ricci) così come auspicato da Lotito.
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