“Sono stato l’unico in Italia a pagare per la legge Severino, forse perchè sono stato l’unico a non far ricorso”. E’ quanto afferma il capogruppo di FdI in Consiglio regionale della Campania, Alberico Gambino, nel corso di una conferenza stampa presso la sala stampa del Consiglio regionale, convocata dopo la conferma in Cassazione il 3 ottobre scorso dell’assoluzione già pronunciata dalla Corte d’Appello di Salerno nel luglio 2016 dall’ipotesi del reato di scambio politico-mafioso.
“Al di là del dramma che ho vissuto rimane la consapevolezza che a volte la politica viene fatta in modo becero, si costruiscono complotti per abbattere il nemico, invece questo modus operandi non andrebbe mai consentito, deve essere condannato”. Ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia rispondendo ai giornalisti. “Al di là del perdono personale, per me sono stati anni di drammi e di dolore, saranno i giudici a scrivere la storia per quello che è stato, a ripristinarla per quella che era e che è – ha evidenziato – Dal punto di vista politico la lezione è che grazie a Dio oggi posso guardare dritto negli occhi i miei concittadini, a testa alta perché la politica che ho sempre fatto, del mettersi al servizio del territorio, ha dato i suoi frutti e continuerò a lavorare su questa scia per poter lavorare al servizio del mio territorio e della mia comunità”.
“Io ho sempre portato il centrodestra ad avere molti consensi, a Pagani fui il sindaco più votato. Nel 2004 avevo un rapporto ottimo con un presidente di una giunta provinciale che era della Margherita e si disse la tessa cosa – ha concluso – Io sono di Fratelli d’Italia che mi ha candidato alle regionali, sono il capogruppo in Regione. La prima cosa che farei, se ci fossero cambiamenti in vista, sarebbe dimettermi da capogruppo. L’altro giorno ero a Roma con i vertici del partito per lavorare alle elezioni politiche. Poi esiste una dialettica interna”.
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