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Gli investigatori indagano per l’ipotesi di truffa ai danni dello Stato. Le indagini sono partite direttamente da Napoli. Tutto sarebbe iniziato con un esposto anonimo inviato agli uffici del Comune di Napoli e dell’Anm, azienda che si occupa del trasporto locale. In questi giorni si cerca un piano di risanamento e il modo per non far terminare l’azienda dei trasporti nel crac.
Il buco di bilancio dell’Anm è milionario e forse la presunta truffa messa a segno dallo stabiese avrebbe influito molto sul bilancio. Infatti la polizia tributaria di Napoli è al vaglio di tutta l’attività del broker negli ultimi cinque anni. Lo stabiese avrebbe fatto da intermediario per chiudere le polizze assicurative sui mezzi dell’azienda.
Si punta il dito sui costi: 15 milioni di euro l’anno che, moltiplicati per 5 anni di gestioni, portano a circa 80mila euro. Intanto le altre società campane pagano esattamente la metà. Le fiamme gialle indagano anche sulle provvigioni da riscuotere: il 5%. Secondo i finanzieri avrebbe incassato molto di più, facendo fatture false o non dichiarate.
Qui anche l’ipotesi di evasione fiscale. Intanto, la compagnia assicurativa ha preso già provvedimenti ed ha momentaneamente sospeso lo stabiese in attesa delle indagini in corso.





