Scafati.Potrebbe interessarti
Rapimento lampo a San Giorgio: arrestati i cugini Renato e Giovanni Franco
Camorra, pizzo per "gli amici di Castellammare": arrestato presunto estorsore
La Cassazione annulla la confisca della villa del presunto usuraio Roberto Marino
Rapimento Gagliotta, chiesti 150 anni di carcere per il boss Nicola Rullo e i complici
Lo sconto maggiore di pena è quello che è stato riservato a Gennaro Ridosso, condannato in primo grado ad 8 anni e dieci mesi, dovrà scontare 5 anni e 4 mesi, quattro in più rispetto a quelli chiesti per lui dal procuratore generale Pierina Consoli nel corso della requisitoria; sconto di dieci mesi di reclusione anche per Alfonso Morello, condannato in primo grado a sei anni e 10 mesi e ritenuto il cassiere e il riscossore dei proventi dell'usura per conto del clan Loreto-Ridosso, per Morello cade anche l'aggravante camorristica.
Luigi Ridosso, sei anni e 10 mesi in primo grado, ottiene la concessione delle attenuanti generiche e viene condannato a 5 anni e due mesi. A Romolo Ridosso, ritenuto uno dei promotori dell'associazione criminale che operava tra Scafati, Castellammare e Pompei, sono stati inflitti tre anni e sette mesi di reclusione a fronte dei 4 anni e dieci mesi del primo grado. Confermate per tutti gli altri le pene decise dal Gup di Salerno Emiliana Ascoli a gennaio scorso.
Tra questi quella del consigliere comunale di Castellammare di Stabia, Massimiliano De Iulio, eletto in una civica e sospeso per effetto della condanna a tre anni incassata in primo grado. Medesima pena era stata inflitta anche allo stabiese Carmine Di Vuolo.
Confermata la condanna a sei anni anche per il collaboratore di giustizia Alfonso Loreto.Il Gup Ascoli aveva invece rinviato a giudizio davanti al Tribunale di Nocera Inferiore, gli altri coimputati nel processo: Salvatore Ridosso, Francesco Sorrentino alias’o campagnuolo, Antonio Palma di Pompei, Michele Imparato di Boscoreale e Antonio Romano di Pompei.
Tutti accusati a vario titolo di associazione per delinquere, usura e estorsione, per aver fatto parte del clan operante a Scafati e nei comuni limitrofi tra il 2007 e il 2008.
A settembre del 2015 i capi della cosca Loreto-Ridosso erano finiti in manette, mentre i fiancheggiatori erano finiti poi a processo.
Dopo gli arresti, sia Alfonso Loreto che Romolo Ridosso avevano deciso di collaborare con la giustizia dando vita a nuovi filoni di inchiesta tra i quali quello del legame tra politici e camorristi che ha portato allo scioglimento del consiglio comune del Comune di Scafati.
Clan Loreto-Ridosso, arriva la sentenza di Appello: condanna confermata per il consigliere De Iulio di Castellammare
Notizie del giorno
- 11:32
- 11:07
- 10:56
- 10:06
- 09:26
- 09:12
- 08:17
- 07:53
- 07:37
- 07:24
- 06:50









































































