«Ormai non è più solo questione di sfortuna.Potrebbe interessarti
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Un'esultanza carica di emozione con qualche calciatore che è addirittura corso ad abbracciarmi con le lacrime agli occhi. Avevamo pareggiato con grande merito, ma la gioia non è durata neppure un minuto. La rete incassata mi ha inizialmente lasciato interdetto, ma poi, quando ho visto le reazioni rabbiose negli spogliatoi, ho acquisito la consapevolezza che qualcosa è cambiato.
E non solo per la prestazione sul campo. Quella famosa scossa l'ho avvertita: ho parlato con i ragazzi anche singolarmente e sono più che mai determinati ad uscire da questa situazione. Non so dire come e quando questo avverrà, ma ce la faremo». L'esonero di Baroni e l'allontanamento di Di Somma erano inevitabili: quanto è stata sofferta questa decisione? «Eravamo arrivati al punto di non ritorno: non c'erano più alternative.
Nella mia vita non ho mai amato le scelte obbligate, ma il calcio è anche questo. E' come se si fosse staccato il cordone ombelicale. Mandare via persone con cui hai condiviso un percorso umano e professionale, oltre che la gioia incontenibile per la promozione (doppia nel caso del diesse, ndr), è davvero complicato. Ho provato un grande dolore sul piano relazionale ed emotivo».
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