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Avellino: Novellino, amaro, tenta di spiegare

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«Vorrei subito precisare - esordisce Novellino - che fino al 75' abbiamo giocato una buona gara, onesta; il gol del 2-1 ci ha condizionato, inutile nasconderlo, ci siamo un po' abbassati e ho inserito un centrocampista; dovevamo ripartire con Bidaoui ma questo, purtroppo, non è avvenuto.

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Un tecnico è bravo e bello quando vince, brutto e cattivo quando perde, quindi mi assumo tutte le responsabilità del caso, ma abbiamo a che fare anche con dei giocatori e onestamente vista la squadra un po' squilibrata, ammetto che mi sarei anche accontentato del pareggio, però abbiamo perso. Fatto è che la gara non è stata bella negli ultimi 25 minuti e se sono stati i cambi a causare eventualmente il crack, consentitemi e permettetemi di dire che un allenatore non fa altro che pensare e agire per il bene della squadra e, visto com'è andata, c'è da dire la Salernitana alla fine è stata più brava di noi e ha vinto». Avellino verso il naufragio, dopo il gol dell' 2-1. «Ciò che volevo era che si giocasse di più la palla - afferma il tecnico degli irpini - e noi avevano le qualità per far male all'avversario, ma perdendola, ci abbassavamo e non abbiamo mai potuto ripartire come si doveva e questo ci ha condizionato sul primo gol. Poi, con il secondo di Sprocati la squadra ha incassato la botta psicologica ed è crollata. Chiaro che dovremo tirarci su e subito, vedere alcune cose anzi, direi diverse cose». I cambi. «Perché Paghera? Perché in allenamento mi fa vedere cose bellissime e utili, mi serviva un argine in mediana, diciamo che la Salernitana è stata più fortunata di noi». Ora il futuro. «Contraccolpo psicologico? L'unico dispiacere è per i ragazzi e per il pubblico, io non ho mai ottenuto niente per sentito dire, oggi è un altro giorno per lavorare, pensare al Pescare, ci saranno le critiche e me le prendo, ci mancherebbe, ma il campionato, come la vita, continua. Il torneo di B è lungo e al momento non ha incoronato una vera regina, fra due o tre turni si comincerà a delinearsi un po' il futuro».

Articolo pubblicato il 16 Ottobre 2017 - 06:57 - Antonio Esposito

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