i soccorritori al lavoro
E’ corsa contro il tempo in Messico per salvare le persone rimaste intrappolate sotto le macerie degli edifici crollati per il sisma di martedi’ scorso. C’e’ angoscia soprattutto per i bambini di una scuola a Citta’ del Messico: quando il movimento tellurico, 7,1 sulla scala Richter, ha fatto fermare i sismografi e’ crollata un’intera scuola elementare, la Enrique Rebsamen, travolgendo bambini, maestri e personale che lavorava nell’edificio. Almeno 21 bambini e cinque adulti sono stati estratti morti, ma altri sono ancora dispersi. Una di loro, Frida Sofia, sarebbe ancora viva, intrappolata sotto una tavola: i soccorritori sarebbero “molto vicini” alla picola e forse accanto a lei ci sono altri cinque bambini, presumibilmente anche loro bambini. Sono 72 le ore, almeno secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanita’, in cui si puo’ trovare viva una persona sotto le macerie. Le squadre di soccorso (civili, militari, ma anche volontari) lavorano senza sosta attorno alla scuola, nel silenzio assoluto, cercando di percepire ogni minimo segno di vita. Con 100 morti, la capitale e’ stata la citta’ piu’ colpita dal terremoto, che ha causato 230 vittime in tutto il Paese. Nella capitale messicana, Le squadre di emergenza hanno tratto in salvo 53 persone tra le macerie.
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