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Il maggiore Giampaolo Scafarto "era un prezzemolo, c'era sempre, era sempre in mezzo". Ha spiegato ancora nella sua audizione al Csm il pm di Modena Lucia Musti parlando di quando, ad aprile 2015, l'allora capitano porto' il fascicolo su Cpl Concordia - quello contenente l'informativa con la famosa telefonata tra Renzi e Adinolfi - da Napoli in Emilia. E proprio a proposito di quell'informativa, Musti solleva in piu' punti dell'audizione diverse critiche al modo in cui e' stata realizzata dai carabinieri del Noe. Un documento che definisce "terribile": l'informativa "e' fatta per tomi - dice - in questi tomi ci si butta qualunque cosa, veramente si ci mette qualunque cosa, che poi si manda in tutta Italia". E questo, spiega piu' avanti "e' sinceramente come non si fa un'informativa finale, sottolineando pero' che "un po' la colpa e' anche nostra perche' siamo noi che dobbiamo dire che le informative non si danno cosi'". "In questa informativa troviamo tutto e di piu' - prosegue Musti - e' un'informativa fatta male, fatta con i piedi. E' un'informativa discorsiva, dove sembrano chiacchiere da bar a volte. Io non conoscevo questi carabinieri, ero abbastanza sorpresa da questo modo di fare le indagini, di approcciare le persone, i reati. Se fatta bene un'informativa finale puo' essere un utile strumento di lavoro. Ma se e' fatta cosi', raffazzonata, dove ci si abbandona anche a delle osservazioni, non lo so, lo ripeto, ho grande stima dell'arma dei Carabinieri, ma questa informativa non mi e' piaciuta". Quando l'allora capitano Scafarto le consegno i due dvd contenenti gli atti di Napoli (che non erano sigillati), sostiene Musti, non le disse nulla che all'interno dell'informativa c'era la telefonata tra il premier e il generale della Gdf. E quando a luglio la vicenda fini' sui giornali, lei rimase completamente sorpresa. "Io e i due colleghi (coassegnatari del fascicolo su Cpl, ndr) siamo rimasti molto colpiti. E' scoppiata quella che per me e' stata una bomba sinceramente...siamo rimasti veramente colpiti da questa baraonda che ci ha travolto".





