La Guardia di Finanza di Roma ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 persone accusate di trasferimento fraudolento di beni al fine di eludere la normativa antimafia in materia di misure di prevenzione patrimoniali.Potrebbe interessarti
Napoli, colpo di scena in Appello: assolto il boss Alfredo Batti, il “re della droga” vesuviana
Caivano, accusato di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico: scarcerato
Violenze in carcere, difesa pronta a investire la Consulta sul cambio di presidente
Castellammare, estorsione al perito: scaraventato in mare. Due arresti
Due le società di capitali utilizzate per la realizzazione di tali investimenti, la Koros S.r.l e la Dama Investment S.r.l., entrambe con sede a Roma: la prima, utilizzata per acquistare il complesso immobiliare e portare a completamento i lavori di costruzione delle abitazioni; la seconda, incaricata dell'alienazione delle abitazioni agli acquirenti finali. Le società, oggi sequestrate, erano di fatto gestite da Nicoletti, in quanto i formali soci e amministratori erano meri "prestanome" che, per di più, operavano anche a favore di altri due noti pregiudicati. I due, destinatari di ordinanza di Custodia Cautelare e attualmente oggetto di ricerche anche all'estero, 'schermavano' al pari di Nicoletti, i loro rilevanti apporti di capitale, di origine ignota, intestando le partecipazioni societarie a congiunti e prestanome - allo scopo di eludere la normativa antimafia ovvero favorire operazioni di riciclaggio. In questo contesto, si inseriva la figura dell'imprenditore romano Mario Mattei, anch'egli destinatario di ordinanza custodiale, che agiva come factotum di Nicoletti.



















































































