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Pompei, installata la stazione meteo San Bartolo Longo

Il prossimo santo pompeiano uomo di fede, di carità ma anche meteorologo
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Pompei – In tutto il mondo cattolico, il beato Bartolo Longo (1841-1926) é conosciuto per le sue opere di carità, di devozione alla Madonna del Rosario e di beneficenza per le orfanelle e per i figli dei carcerati.

Pochi però sanno che l’avvocato Bartolo Longo fu un meteorologo molto impegnato. Nonostante la sua formazione umanistica di avvocato, più volte tentò di creare in Valle di Pompei un Osservatorio Meteorico nella convinzione che fede, carità e scienza potessero marciare insieme in quanto espressioni della potenza del Creatore.

Secondo Bartolo Longo, il passaggio dal mondo del pressappoco a quello della scienza vale a dire da una interpretazione qualitativa dei fenomeni atmosferici ad una quantitativa può avvenire solo attraverso apposite strumentazioni in grado di interpretare in maniera univoca i fenomeni del Cielo e della Terra e mettere in relazione il Trascendente con l’Immanente.

Bartolo Longo meteorologo

All’epoca di Bartolo Longo si riteneva che la meteorologia comprendesse gran parte delle manifestazioni della dinamica terrestre e che i fenomeni endogeni, quali terremoti ed eruzioni, fossero in relazione con fenomeni esogeni come la pioggia o il vento. Non a caso, l’attuale Osservatorio Vesuviano, fondato nel 1841, fu denominato Osservatorio meteorologico-vesuviano.,

L’avvocato Bartolo Longo volle fortemente fondare, nell’allora Valle di Pompei, un osservatorio meteorologico sollecitato anche da eventi meteorologici estremi come nel caso dei numerosi fulmini che colpirono il Santuario negli anni 1886-1887 e che lo costrinse ad estendere la raccolta delle offerte per la costruzione dell’altare maggiore e la riparazione del tetto.

Bartolo Longo aveva un interesse straordinario per i fenomeni naturali e per la loro misurazione nella convinzione che questo potesse essere di aiuto per la loro conoscenza. Nel 1890, Bartolo Longo istituì l’Osservatorio Meteorologico dell’allora Valle di Pompei e chiese a Padre Francesco Denza, barnabita, direttore dell’Osservatorio Meteorologico di Moncalieri e climatologo di fama, di inserirlo nella rete nazionale di stazioni meteorologiche.

Sotto la guida del Denza, l’osservatorio incominciò a stendere bollettini riguardanti le condizioni meteo locali. Gli strumenti utilizzati per registrare i vari fenomeni naturali furono quelli tipici di un osservatorio di prima classe: il barometro di Fortin (pressione atmosferica), il termografo (temperatura dell’aria), lo psicrometro (umidità dell’aria), l’evaporimetro (evaporazione atmosferica), il nefoscopio (nuvolosità), l’anemografo (vento), il sismografo (terremoti), l’ozonometro (ozono),

Tutti gli strumenti furono forniti dalla Ditta Cravero di Torino, nota per la grande affidabilità delle strumentazioni, per un importo di 1500 lire che l’avvocato Bartolo Longo provvide a saldare il 23 ottobre 1889. Fondamentali furono le osservazioni svolte dall’Osservatorio di Valle di Pompei in occasione di eclissi totali di luna avvenuti il 12 maggio e il 4 novembre 1892. Dopo appena quattro anni, per la morte del Denza nel 1894, l’Osservatorio fu disattivato.

Ma Bartolo Longo non si arrese e, a maggio del 1907, chiese a padre Guido Alfani, direttore dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze, di istituire un nuovo osservatorio che fu intitolato al nuovo Papa Pio X. Ma padre Alfani era impegnato a tempo pieno nella direzione dell’Osservatorio dello Ximeniano a Firenze e subito dopo l’inaugurazione, chiese di essere sostituito.

Bartolo Longo affidò la direzione dell’Osservatorio Pio X al sacerdote napoletano Gianbattista Alfano, quasi omonimo del fiorentino padre Alfani, e riconosciuto come un grande esperto di strumentazioni e di fenomeni naturali. Numerosi ed interessanti furono i lavori pubblicati da padre Alfano sulla genesi della brezza a Valle di Pompei e sul viaggio del Norge al Polo .

Con la morte di Bartolo Longo nel 1926, l’Osservatorio incominciò a funzionare in modo irregolare e con la seconda guerra mondiale le sue attività si ridussero drasticamente per la scarsità dei mezzi e per le difficoltà nelle comunicazioni internazionali. Qualche anno dopo la fine della guerra, l’Osservatorio cercò di riprendere la regolare attività ma l’assenza di padre Alfano, costretto a ritirarsi per motivi di salute, ne determinò il progressivo declino fino alla definitiva chiusura negli anni ‘70.

Ma la determinazione di Bartolo Longo nell’istituire un osservatorio meteorologico sotto la guida prima del napoletano Denza, poi del fiorentino Alfani e infine del napoletano Alfano non è stata dimenticata ed oggi, venerdì 11 luglio, giorno di San Benedetto, patrono d’Europa, è stato finalmente ristabilito l’Osservatorio Meteorologico negli stessi siti scelti da Bartolo Longo che sarà proclamato Santo il 19 ottobre di quest’anno.

Con il benestare di Tommaso Caputo, Arcivescovo di Pompei, e con l’aiuto fondamentale di Don Salvatore Sorrentino, teologo e matematico, ho il piacere di comunicare che insieme ai miei fidati collaboratori (Mario Toti, Alberto Fortelli e Raffaele di Cristo) abbiamo riavviato l’Osservatorio Meteorologico San Bartolo Longo sul terrazzo dell’Edificio Pontificio Bartolo Longo.

Abbiamo installato una stazione meteorologica di prima classe “DAVIS” corredata di tutti i più importanti sensori meteorologici: temperatura (°C) e umidità dell’aria (%), pressione atmosferica (hPa), pioggia (mm), radiazione solare (watt/m2), UV (scala 0 – 11), intensità (m/s) e direzione del vento (rispetto a Nord).

Uno dei primi vantaggi del riavvio dell’Osservatorio Meteorologico a Pompei riguarda la possibilità di confrontare i dati recenti di temperatura con quelli registrati in Valle di Pompei, all’epoca frazione di Scafati e con un numero di abitanti e di manufatti molto esiguo, e pubblicati dal Denza più di 130 anni fa. Tale confronto permetterà di identificare la cosiddetta isola di calore urbana che influenza inevitabilmente il microclima dell’attuale nuova Pompei che conta ormai più di 25mila abitanti ed elevati numeri di manufatti e di traffico veicolare.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato da Redazione il giorno 13 Luglio 2025 - 19:55

Commenti (1)

L’articolo su Bartolo Longo e la sua attivita meteorologica é interessante, ma ci sono alcuni errori che rendono difficile la lettura. La parte sulla storia dell’osservatorio é particolarmente affascinante, ma andrebbe scritta in modo piu chiaro.

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