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Camorra e ragazzi perduti, Don Merola: “Senza famiglia la strada divora i più deboli”

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Napoli – “Quando manca una famiglia vera, i ragazzi si perdono. E la camorra li aspetta a braccia aperte.” Don Luigi Merola, ex parroco di Forcella e da anni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata, non usa mezzi termini.

Le parole di Papa Leone XIV sulla famiglia come unione stabile tra uomo e donna diventano, nella periferia di Napoli, un grido d’allarme: “Il Papa ha fatto bene a dirlo. Oggi più che mai serve una famiglia che trasmetta il bene.”

Don Merola, fondatore dell’associazione “A voce d’e creature”, dal 2007 strappa minori alla strada. Conosce bene i meccanismi spietati delle mafie: “Nei clan non cercano adulti, cercano figli di nessuno. Se un padre è già dentro al crimine, il ragazzo lo seguirà. È così che ’ndrangheta e camorra si tramandano, di sangue in sangue.”

Nei quartieri difficili di Napoli, dove la violenza tra adolescenti esplode in rapine e sparatorie, il sacerdote vede un denominatore comune: “Non c’è più il valore della vita. Si spara con leggerezza. Ma dietro c’è sempre l’assenza di una famiglia che controlli, che educhi, che ami.” E racconta: “Un ragazzo mi ha detto: ‘Don, io non ho nessuno che mi guarda’. Ecco, la criminalità riempie quel vuoto.”

Ma attenzione, avverte don Merola: “Non basta dire ‘maschio e femmina’. Se una famiglia, anche tradizionale, non trasmette valori, genera solo disordine. E nei nostri quartieri, a pagare sono i più piccoli.” La crisi della famiglia, spiega, non è solo assenza fisica: “È mancanza di coerenza. I ragazzi ti osservano. Se l’educatore fuma e poi rimprovera loro, non è credibile. Una ragazzina una volta lo ha fatto notare a un’operatrice. E aveva ragione.”

Scuole, comunità, assistenti sociali: “Nessuna istituzione può sostituire una famiglia”, insiste. “Anche i ragazzi adottati a 18 anni cercano le loro radici biologiche, persino se quel padre era un disastro. Perché la famiglia è identità.”

E sul dibattito acceso dalle parole del Papa, don Merola è netto: “Chi pensa che Leone XIV abbia fatto un passo indietro si sbaglia. Ha fatto un passo avanti, ricordandoci che la famiglia è l’unico punto da cui ripartire. Lo dico ogni giorno: se vogliamo salvare i nostri figli, dobbiamo tornare lì. Alla casa. Al cuore. Alla verità.” Intanto, nei vicoli di Napoli, la camorra continua ad aspettare.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato da A. Carlino il giorno 16 Maggio 2025 - 20:45

Commenti (1)

Non so se è proprio così, ma credo che la famiglia è importante. Però a Napoli ci sono tanti problemi e i ragazzi crescono senza punti di riferimento. La camorra è un problema serio e serve più aiuto per i giovani.

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