NAPOLI – Sabato 3 maggio il Duomo di Napoli si riempirà di nuovo di speranza, preghiere e occhi puntati verso l’altare dove, come da tradizione, si rinnoverà il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro. È l’appuntamento primaverile con la fede partenopea, meno noto rispetto alla ricorrenza di settembre ma altrettanto sentito dalla città. La cerimonia non celebra solo un evento mistico, ma rievoca anche un passaggio storico fondamentale: la traslazione delle reliquie del santo da Pozzuoli a Napoli, un gesto che rinsaldò nei secoli il legame sacro tra il popolo napoletano e il suo patrono.
Il cuore pulsante di questa giornata sarà la solenne processione che accompagna il busto e le ampolle contenenti il sangue del santo attraverso il centro storico, fino alla basilica di Santa Chiara. A rendere unico questo momento è anche la riscoperta di tradizioni antiche come quella dei “cappelli infrascati”: corone intrecciate di fiori e rami che, un tempo, adornavano i fedeli e i membri del clero. Un omaggio alla primavera che affonda le sue radici nei culti pagani ma che il cristianesimo ha trasformato in simbolo di rinascita e speranza spirituale.
Tra le curiosità che circondano il rito, c’è anche quella legata al reliquiario che custodisce il sangue di San Gennaro. Sormontato da una corona d’argento con uno smeraldo incastonato, è al centro di una superstizione popolare mai dimenticata: nessuno deve osare pesarlo, perché sfidare il mistero potrebbe attirare sventura. Tutto è pronto, dunque, per il giorno in cui Napoli si stringe attorno al suo santo, aspettando il miracolo che da secoli accompagna i destini della città.
Articolo pubblicato il giorno 30 Aprile 2025 - 14:28