L’Inter voleva rinviare, la Lega ha detto no: il match contro la Roma, inizialmente previsto per sabato alle 18, si disputerà domenica alle 15, ma la decisione non è arrivata senza polemiche e tensioni.
A far esplodere il caso è stata la scomparsa di Papa Francesco, che ha costretto la Lega Serie A a rivedere l'intero calendario pasquale, tra recuperi e slittamenti imposti dal lutto nazionale. Tra le partite più delicate da riprogrammare c’era proprio Inter-Roma, finita al centro di un braccio di ferro tra la dirigenza nerazzurra e i vertici della Lega.
Il nodo principale? Il calendario europeo.Potrebbe interessarti
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Richiesta respinta. Il presidente Lorenzo Simonelli e l’a.d. Luigi De Siervo hanno fatto muro, sostenendo che un ulteriore rinvio avrebbe falsato la corsa scudetto. La questione ha anche sfiorato il tema delle squalifiche: se la gara fosse stata spostata a maggio, giocatori come Bastoni e Mkhitaryan avrebbero scontato il turno di stop contro il Verona, e non contro una rivale diretta.
Un precedente scomodo aleggiava sulla decisione: il Milan, in autunno, fu costretto a rinunciare a Theo Hernandez e Reijnders contro il Napoli per lo stesso motivo, dopo un rinvio legato al maltempo. Alla fine, la Lega ha chiesto e ottenuto una deroga dal governo per far giocare Inter-Roma sabato sera, ma l’Inter ha comunque preferito rispettare il lutto nazionale. Una scelta di stile, ma che costerà una preparazione ridotta alla vigilia della sfida europea più importante della stagione.
C’è anche un dato storico da annotare: mai prima d’ora una squadra italiana ha giocato una partita di campionato la domenica prima di una semifinale di Champions League. Tutte le altre, in passato, avevano ricevuto almeno 24 ore di riposo in più. Una prima assoluta, sì. Ma a San Siro, non tutti sembrano festeggiare.

                                    



Commenti (1)
La decisione di far giocare la partita contro la Roma di domenica è stata molto controversa, sopratutto considerando la preparazione ridotta per l’Inter. Si poteva fare diversamente, ma alla fine si è scelto di mantenere il calendario.