“Contestammo in tutte le sedi, istituzionali, amministrative e politiche la nomina di questo personaggio non certo perché non crediamo nel recupero e alla risocializzazione del reo ma perché a nostro avviso oltre a qualità giuridiche e competenze in materia di diritto occorrono anche doti morali ineccepibili per svolgere una delicata funzione come quella del garante dei detenuti”.
Così, in una nota, il presidente dell’Uspp Giuseppe Moretti commenta la richiesta di condanna formulata dalla Procura di Napoli nei confronti dell’ex garante dei detenuti Pietro Ioia per il quale sono stati chiesti otto anni e otto mesi di carcere per avere introdotto illecitamente nel carcere di Poggioreale materiale non consentito destinato ad alcuni detenuti.
“In quell’occasione – prosegue Moretti – ribadimmo l’opportunità di disciplinare le modalità di selezione di tali figure che a livello territoriale si sono moltiplicate nel tempo, senza non sottolineare, che si tratta di figure espresse (a quel livello) dalla politica, pertanto potenzialmente sbilanciate e tutto fuorché imparziali”.
Per il presidente dell’Uspp, “se è vero che il ‘caso Ioia’ è del tutto isolato, invero dimostra che va pensato il superamento dei garanti -locali- e comunque dei criteri di individuazione degli stessi, visto che ci risultano altri casi (come ad esempio in Sardegna) che neanche si seguano le regole stabilite dagli organismi istituzionali regionali.
Un fatto che non mancheremo di nuovo di portare all’attenzione del vertice del Ministero della Giustizia a cominciare dal Ministro Carlo Nordio al vice Ministro Francesco Paolo Sisto e ai sottosegretari Andrea Delmastro e Andrea Ostellari”, conclude Moretti.
