Si tratta di un avvenimento più unico che raro: per la prima volta nella storia, il prezzo del petrolio sarebbe sceso sotto lo zero, arrivando a toccare i -37 dollari a barile lo scorso 20 aprile. Nonostante i recenti segnali di ripresa, le continue fluttuazioni di prezzo sembrano essere state giudicate decisamente poco incoraggianti dagli esperti. Ma com’è possibile che si sia giunti a un calo simile? Quali sono le ragioni che stanno dietro a simili oscillazioni e quali potrebbero essere le ripercussioni sulle imprese?
I perché dietro al calo del prezzo del petrolio
Fonte: Pixabay
Sono in tanti ad essersi chiesti quali siano le motivazioni che abbiano portato ad un calo così significativo del prezzo del petrolio.Potrebbe interessarti
Possibili conseguenze e primi segnali di ripresa
Fonte: Pixabay
Per quanto non si possa ancora affermare di essere fuori pericolo, è decisamente positiva la recente notizia secondo la quale il prezzo del petrolio sarebbe stato caratterizzato da una significativa risalita. Dopo i valori negativi toccati la scorsa settimana negli Stati Uniti, il prezzo del petrolio si sarebbe finalmente attestato intorno ai 20 dollari al barile, cifra ancora piuttosto bassa ma lontana dal valore di -37 dollari dello scorso 20 aprile. A cosa sarebbe dovuto questo progressivo aumento? Come dichiarato dall’API, l’American Petroleum Institute, la risalita del prezzo del petrolio sarebbe dovuta essenzialmente a due fattori: il primo sarebbe chiaramente legato all’allentamento delle misure di blocco totale, che avrebbero contribuito ad accrescere, seppur limitatamente, la domanda di petrolio; il secondo sarebbe invece dovuto alla riduzione del numero di giacenze, che si starebbero riempiendo ad una velocità decisamente meno sostenuta. Si tratta in ogni caso di tempi durissimi per le aziende legate al comparto petrolifero, che non possono far altro che cercare di sopravvivere al meglio delle loro possibilità e continuare a chiedersi quando e se mai si tornerà ai livelli precrisi. Se c’è chi si dimostra particolarmente preoccupato, come ad esempio l’esperto del settore Alberto Clò, altri sembrano mostrarsi un po’ più positivi. Tra questi, il docente di Economia delle fonti energetiche Massimo Nicolazzi: per quanto consapevole della momentanea gravità della situazione, Nicolazzi sarebbe infatti consapevole di non trovarsi di fronte ad un reale problema economico, quanto piuttosto di fronte ad un problema derivante dalla attuale situazione di emergenza, che non potrà che essere temporanea.
Non resta che resistere, dunque, e attendere che la situazione ritorni alla normalità il più in fretta possibile. Nel frattempo, considerata la momentanea volatilità del prezzo di questo asset, meglio che tutti si muovano con prudenza in ambito petrolifero, investitori compresi.
-
9 Settembre 2025 - 15:27
-
5 Luglio 2025 - 13:34
-
26 Agosto 2025 - 06:47






