Erano sulle sue tracce da giorni.Potrebbe interessarti
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Di fatto, spiegano gli investigatori, sono state proprio le singolari condizioni ambientali generate dall'emergenza sanitaria in atto ad impedire al latitante di continuare a nascondersi in una casa tra le tante che, in questi giorni, vedono sola fugaci uscite per gli acquisti quotidiani di cibo. Nell'agosto 2019 i Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, coordinati dalla procura di Reggio Calabria diretta da Giovanni Bombardieri, avevano assestato un durissimo colpo alla storica cosca locrese dei Cordi', ai cui affiliati erano stati contestati, a vario titolo, i reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento seguito da incendio, illecita concorrenza con minaccia o violenza, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto in luogo pubblico di armi, con l'aggravante di aver agito per favorire gli interessi della 'ndrangheta. In particolare, a conclusione delle indagini a carico dell'uomo era stato emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere per trasferimento fraudolento di valori - aggravato perche' commesso al fine di agevolare l'associazione mafiosa - in quanto, "al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, attribuiva fittiziamente alla moglie la titolarita' formale dell'esercizio commerciale 'Dolcemente di Giorgi Teresa' ad Ardore". Sono in corso le indagini per ricostruire la rete di persone che ha favorito la latitanza del 42enne.






