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Napoli, nuova aggressione in ospedale: questa volta al San Paolo. Chiamato in causa il ministro Speranza

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Napoli. “A poche ore di distanza dall’aggressione avvenuta all’ospedale Vecchio Pellegrini ecco subito un’altra, ancora più grave, all’ospedale San Paolo. Ormai lavorare negli ospedali campani è come stare in trincea. Voglio esprimere la mia totale solidarietà al ginecologo e all’ostetrica del nosocomio di Fuorigrotta aggrediti, stando a quanto reso noto dal quotidiano Il Mattino, da un energumeno che aveva accompagnato la moglie in stato di gravidanza per un controllo. La concomitanza con altri due ricoveri, ritenuti dai sanitari più gravi, ha fatto scattare la follia. Calci e pugno all’indirizzo dei medici e poi la fuga dall’ospedale. Un drammatico clichet che si ripete troppo spesso. Ribadisco ancora una volta che senza presìdi fissi delle forze dell’ordine nelle strutture ospedaliere, la situazione è destinata a peggiorare”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della commissione Sanità. “Chiedo una condanna esemplare per l’autore di questa vile aggressione – ha proseguito Borrelli – che, come richiesto anche per i protagonisti dell’episodio del Vecchio Pellegrini, deve essere condannato anche per interruzione di pubblico servizio, oltre al risarcimento economico per i danni arrecati alle persone e alla struttura”.
“Ho parlato con il ministro della Salute, Roberto Speranza, chiedendo di venire quanto prima a Napoli per una serie di sopralluoghi negli ospedali cittadini che da tempo sembrano essere diventati delle vere e proprie trincee. Nella sua risposta Speranza ha confermato la propria disponibilità e il fatto che la sicurezza del personale sanitario è inserita tra i temi principali della sua agenda. Nel giro di poche ore si sono registrate due aggressioni al vecchio Pellegrini e, quella più grave, all’ospedale San Paolo dove due medici sono stati malmenati da un delinquente all’interno del reparto. Una situazione drammatica per la quale bisogna avviare una serie di azioni concrete a partire da presìdi fissi di forze dell’ordine all’interno dei nosocomi e dall’approvazione della legge che riconosce la qualifica di pubblico ufficiale al personale in servizio”. Lo ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan. “Ancora un aggressione in meno di 12 ore rispetto a quella di ieri al Pellegrini. Siamo in piena guerra sociale”.
Questo il commento del sindacalista napoletano Giuseppe Alviti presidente nazionale guardie particolari giurate e del leader dei Gilet arancioni il Generale Antonio Pappalardo che poi hanno dichiarato:”Ben vengano le campagne di sensibilizzazione, anche con l’ausilio di cartelloni a forte impatto e manifestazioni pubbliche di sensibilizzazione.
Ma ora bisogna che lo Stato dia una risposta Perché ormai non si tratta più di casi isolati, ma di una vera e propria emergenza sociale. Sulla quale la politica tutta deve intervenire, in primis il neo ministro alla Salute, Roberto Speranza. Le parole e la solidarietà non bastano più. Ora si agisca concretamente con un tavolo istituzionale».Oramai a Napoli ogni giorno assistiamo a casi di medici ,infermieri e guardie giurate aggrediti fisicamente per la sola colpa di fare il loro dovere, assistere e salvare vite umane, spesso anche in condizioni di precarietà. Per non parlare delle guardie mediche, spesso in balìa di violenti e di esagitati, nel cuore della notte .Per questo ci auguriamo – concludono i due leader – che il ministro Speranza prenda in considerazione la nostra disamina su “Disposizioni sul servizio di pronto soccorso e di continuità assistenziale” che mira solo a creare le condizioni di sicurezza e di efficienza per le guardie mediche posizionandole in prossimità dei pronto soccorso e prendendo in carico i codici meno gravi, bianchi e verdi. Solo così possiamo decongestionare gli accessi, debellare quelli impropri, e dare più tutela ai medici, vittime di violenze e aggressioni”.


Articolo pubblicato il giorno 15 Settembre 2019 - 23:22

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