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Figlia porta droga in carcere al padre detenuto: scoperta e denunciata

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“Si era presentata in carcere, alla Casa Circondariale di Salerno, per sostenere il colloquio con il padre detenuto. Ma, durante l’incontro, ha passato diversi grammi di hashish al padre. L’incauto tentativo non e’ pero’ sfuggito agli attenti controlli degli appartenenti alla Polizia Penitenziaria della Sala colloqui del carcere, che hanno sequestrato la sostanza stupefacente. E’ accaduto nel carcere di Salerno, proprio mentre era in corso una visita della commissione ispettiva dell’Amministrazione penitenziaria. Per accertare la dinamica ed eventuali responsabilita’ per la eclatante evasione di qualche giorno fa da parte di un detenuto di origini rumene”.A renderlo noto, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria per voce del Segretario Nazionale della Campania Emilio Fattorello. “Ancora una volta- ha spiegato – i bravi Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio a Salerno sono stati bravi a trovare la droga, nascosta dal detenuto (lL.G., di origini napoletane). Sono stati bravi e attenti e a loro andrebbe riconosciuto un adeguato apprezzamento da parte del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per la professionalita’, l’attenzione e lo spirito di servizio. Far circolare dello stupefacente in un carcere e’ ovviamente deleterio e pericoloso. Simili episodi sono ormai all’ordine del giorno, considerata la grave carenza di personale che vede costretta la Polizia Penitenziaria a lavorare in affanno, in particolar modo il Reparto Colloqui che lavora ogni giorno sotto organico, ed e’ solamente grazie alla capacita’, alla professionalita’ ed all’esperienza del personale di Polizia Penitenziaria che simili episodi possono essere scongiurati”.

“Proprio oggi, la Casa Circondariale di Salerno ha visto la visita di una commissione ispettiva dell’Amministrazione per accertare la dinamica ed eventuali responsabilita’ per la eclatante evasione di qualche giorno fa da parte di un detenuto di origini rumene che ha elusione una sorveglianza che sembra essere stata inesistente nell’organizzazione del servizio di quel giorno. Ci giunge anche notizia di una interrogazione al Ministro dell’Interno Minniti presentata dal senatore Franco Cardiello sulla inesistente sicurezza del carcere di Salerno e sulle varie criticita’ che vivono le donne e gli uomini del Corpo Polizia Penitenziaria. Tutto gia’ oggetto delle denunce del SAPPE che hanno evidenziato una gestione fallimentare dei vertici direttore e Comandante del Reparto dei quali si chiede da piu’ Sigle Sindacali un dovuto avvicendamento.  Gli ultimi accorpamenti dei posti di servizio ed il regime aperto hanno consegnato l’istituto in mano ai detenuti. Il SAPPE solidale con il personale di Salerno andra’ avanti nella propria azione fino a quanto non sara’ fatta chiarezza e ripristinato l’ordine e sicurezza nella struttura Penitenziaria Salernitana”. Per Donato CAPECE, segretario generale del SAPPE : “Questo ennesimo rinvenimento di stupefacente destinato a detenuti, evidenzia una volta di piu’ come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente sostanze stupefacenti in carcere. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex – una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il SERT per chi e’ in trattamento – sono quelle che piu’ diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri. Ovvio che l’azione di contrasto, diffusione e consumo di droga in carcere vede l’impegno prezioso della Polizia penitenziaria, che per questo si avvale anche delle proprie Unita’ Cinofile”. E’ senza appello la denuncia del SAPPE, per voce del Segretario Generale Donato Capece : “Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di piu’. Il sistema delle carceri non regge piu’, e’ farraginoso. E il SAPPE lo denuncia da tempo: la sicurezza interna delle carceri e’ stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza di personale – servono ameno 8.000 Agenti di Polizia Penitenziaria per fronteggiare le costanti criticita’, ed invece sono state autorizzate dal Governo solamente 305 nuove assunzioni, il mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento”.


Articolo pubblicato il giorno 5 Ottobre 2017 - 20:44


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