Napoli – Una singola iniezione che può cancellare i segni di un ictus e restituire una vita normale. Non è fantascienza, ma la nuova frontiera della medicina che ha debuttato in Italia all’ospedale Cardarelli di Napoli, ponendo il nosocomio campano all’epicentro di una rivoluzione nel trattamento di una delle patologie più temute e invalidanti.
Si tratta di un farmaco trombolitico di ultima generazione, una vera e propria “testata intelligente” contro l’ictus ischemico. La sua azione rivoluzionaria sta nella precisione chirurgica: mentre i vecchi farmaci agivano in modo sistemico e meno efficiente, questo nuovo agente si lega come un magnete esclusivamente alla fibrina, la proteina che costituisce l’impalcatura del coagulo di sangue (trombo) che ostruisce l’arteria cerebrale. Una volta agganciato, lo degrada progressivamente dall’interno, disintegrando la matrice del trombo e liberando il flusso sanguigno verso il cervello in tempi brevissimi.
La vera svolta, però, è nella semplicità e velocità d’uso: una sola somministrazione endovenosa in bolo, della durata di pochi secondi, sostituisce le infusioni più lunghe e complesse del passato. In un’emergenza dove ogni minuto conta – si stima che in un’ora senza ossigeno il cervello perda circa 3,6 anni di invecchiamento – questo fattore è decisivo per salvare neuroni e funzioni cognitive.
La prova dell’efficacia viene dalle prime due pazienti trattate con successo dalla Stroke Unit del Cardarelli, diretta dal professor Vincenzo Andreone. In un caso, il farmaco ha potenziato l’effetto di un successivo intervento meccanico di trombectomia.
Nell’altro, ancor più eclatante, la sola iniezione ha determinato la riapertura immediata del vaso e la scomparsa completa di tutti i sintomi neurologici, evitando qualsiasi altro trattamento invasivo.
“Questo non è un semplice aggiornamento, è un cambio di paradigma”, ha dichiarato il professor Andreone. “La maggiore rapidità e maneggevolezza si traducono in un’azione terapeutica più precoce ed efficace. I dati scientifici ci dicono che i tassi di ricanalizzazione vascolare e di recupero funzionale completo non sono solo equivalenti, ma in molti casi superiori. Stiamo aprendo una strada che consentirà di salvare dalla morte o dalla disabilità un numero di persone significativamente più alto”.
L’adozione di questa terapia d’avanguardia corona il ruolo del Cardarelli come eccellenza nazionale nella neuro-emergenza. La struttura, prima nel Mezzogiorno per volume di interventi di trombolisi, si conferma così non solo un hub di servizio, ma un laboratorio di innovazione dove si testano le cure del futuro.
“La battaglia contro l’ictus si vince riducendo il tempo tra l’insorgenza dei sintomi e la cura”, ha aggiunto il direttore generale Antonio d’Amore. “Questo farmaco è un moltiplicatore di possibilità che ci permette di alzare drammaticamente l’asticella della qualità delle cure.
È il frutto di un investimento sulla qualità professionale dei nostri sanitari e su un’organizzazione che punta dritta al cuore dell’emergenza, per garantire a tutti i cittadini il diritto alla migliore speranza di vita”.
Articolo pubblicato da A. Carlino il giorno 20 Agosto 2025 - 14:26
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