“Le telecamere sono fondamentali per la sicurezza. Chi è ossessionato dalla privacy si trasferisca in montagna o in campagna”.
Parole nette quelle del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ospite di 24 Mattino su Radio 24, commentando l’operazione che ha portato all’arresto di 16 persone per i delitti di Emanuele Durante e Tufano.
“Quando sono arrivato a Napoli c’erano meno di 1000 telecamere, oggi ne abbiamo oltre 1400”, ha spiegato Gratteri, sottolineando il ruolo cruciale della videosorveglianza. “Non possiamo permetterci un agente in ogni strada, mancano migliaia di uomini dopo il blocco delle assunzioni del 2010. La tecnologia è la risposta: investiamo in telecamere collegate alle sale operative di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza”.
Sulla stessa linea il sindaco Gaetano Manfredi, che ha annunciato un potenziamento del sistema di videosorveglianza. “Abbiamo riattivato oltre il 90% delle telecamere esistenti e stiamo per lanciare un bando per altre 300, progettate con forze dell’ordine e magistratura”, ha dichiarato. L’obiettivo è coprire quasi tutte le Municipalità, soprattutto le aree più scoperte.
“Stiamo cercando risorse per un ulteriore intervento, per una copertura capillare ed efficiente”, ha aggiunto Manfredi, evidenziando come il sistema abbia già permesso di identificare i responsabili di numerosi reati, anche i più gravi.
Un messaggio chiaro: a Napoli la tecnologia è un pilastro contro la criminalità, e la videosorveglianza non è negoziabile per garantire sicurezza e giustizia.
Articolo pubblicato il giorno 9 Maggio 2025 - 14:09