L’area oggetto del controllo era adibita ad opifici, veniva riscontrava la presenza di ben n. 4 corpi di fabbrica tutti di civile abitazione ma trasformati in laboratori tessili. All’interno degli immobili i militari accertavano la presenza di n. 9 lavoratori tutti di nazionalità cinese.
L’attività, totalmente a nero, veniva gestita da n. 3 soggetti della Repubblica Popolare Cinese; all’interno si accertavano i resti dello smaltimento illecito dei rifiuti proveniente dal settore tessile e l’ assenza delle norme sulla tutela dei lavoratori.
Si procedeva ad effettuare il sequestro penale delle attrezzature presenti nei vari immobili sul quale erano stoccati anche rifiuti (tessili ).
Dal controllo è quindi emerso un sistema parallelo di gestione delle attività svolto in spregio a tutte le normative in materia ambientale, sanitaria e fiscale.
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