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Evasione fiscale: sequestro beni per 140mila euro all’imprenditore cerealicolo Di Camillo

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La Compagnia della Guardia di Finanza di Caserta, ha ultimato l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo (per un valore complessivo di ca. 140.000 Euro), avente ad oggetto le liquidità finanziarie e i beni nella disponibilità di Antonio Di Camillo (residente a Pignataro Maggiore, cl. 1944), già titolare di una ditta di coltivazione di cereali.
L’ipotesi di reato contestata è quella prevista dall’art. 11 d. lgs. 74/2000, essendo stati raccolti adeguati elementi di prova a carico del Di Camillo per aver, egli, fraudolentemente ceduto – attraverso un atto di donazione – i propri beni a due nipoti, al solo fine di sottrarsi al pagamento delle imposte.
La misura cautelare reale è stata disposta dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di questa Procura, a seguito di denuncia dell’Agenzia delle Entrate-Servizio Riscossione, Direzione Regionale Campania. Il soggetto indagato, infatti, nel 2013 e nel 2014, quando era debitore di imposte erariali iscritte in ruoli esecutivi a lui già notificati per un importo complessivo di 137.831,78 euro, donava ai nipoti la proprietà di alcuni immobili in Pastorano e Caserta, attraverso due atti (di donazione), funzionalmente collegati tra loro, al fine di neutralizzare la procedura di riscossione coattiva in corso da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Considerato l’elevato valore indiziario degli elementi raccolti a carico dell’indagato, questa Procura ha richiesto al G.I.P. competente il sequestro del patrimonio da questi illecitamente accumulato, anche al fine di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dall’evasione.
Il G.I.P., aderendo alla predetta richiesta, ha disposto il sequestro preventivo delle disponibilità liquide del soggetto e dei beni di proprietà e nella disponibilità dello stesso, sino alla concorrenza dell’importo del debito erariale. Gli accertamenti patrimoniali quindi eseguiti dalle Fiamme Gialle hanno quindi consentito di individuare un capannone aziendale ubicato a Pastorano nella disponibilità di fatto dell’indagato ed affittato a terzi, che è stato quindi sequestrato a garanzia del pagamento delle imposte evase. Gli esiti della presente attività d’indagine costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante presidio economico-finanziario esercitato dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, in stretta sinergia con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta e la Direzione dell’Agenzia delle Entrate di Caserta, per la repressione dell’evasione fiscale.


Articolo pubblicato il giorno 26 Aprile 2019 - 12:34

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