Romito in concerto alla Galleria 19. Sabato 30 marzo a Napoli

SULLO STESSO ARGOMENTO

Nuovo concerto per i Romito che sabato 30 marzo in pieno centro storico a Napoli, in Galleria 19,presentano il nuovo disco Majorana. Un EP di debutto prodotto da Massimo De Vita (Blindur) con la partecipazione dell’autorevole sound engineer Paolo Alberta (Negrita, Ligabue, Jovanotti) e la produzione esecutiva di SoundFly (distribuzione Self). Ospite speciale della band Federica Ottombrino di Fede ‘n’ Marlen.
“Il Napoletano è una lingua vera e propria, con una grammatica complicatissima, piena zeppa di consonanti e parole tronche, questa è la caratteristica che si sposa meglio con la musica che facciamo. Esprimerci in Napoletano per noi è una vera e propria esigenza, è la lingua della pancia, la lingua dell’urgenza, è la lingua delle emozioni”. Emozioni, urgenza, espressività. Sono le parole chiave dei Romito, che puntano a far incontrare diverse aree musicali, dall’indie-folk all’elettronica passando per il rock contemporaneo, con la peculiarità della lingua napoletana. I brani di Majorana parlano napoletano, con un respiro internazionale spesso assente nella musica italiana attuale. Il segreto è generazionale, anagrafico ma anche dovuto ai diversi gusti dei cinque membri: “Abbiamo provato a fondere qualcosa di estremamente tradizionale come la lingua napoletana con delle sonorità nuove, contemporanee e all’occorrenza proiettate verso il futuro. Abbiamo tutti e cinque in media 30 anni, siamo nipoti di Eduardo e di Totò, ma anche di John Lennon e Bob Dylan, figli di Massimo Troisi e Luciano De Crescenzo, ma anche di Chris Martin, Kanye West e Justin Vernon. Mescolare questi nomi può suonare strano, ma non è così. Fanno tutti parte di noi, abbiamo semplicemente provato a farli incontrare”. 
I Romito nascono nel 2017 per volontà del cantautore Vittorio Romito, dopo l’uscita del primo singolo Viern (prodotto da SoundFly) si tuffano nella lavorazione del disco, ispirato a una importante ed enigmatica figura del sud, proiettata verso il futuro, come Ettore Majorana: “Ci piaceva tanto l’idea di un personaggio, magari del Sud, che appartenesse al passato, ma che avesse idee proiettate ben oltre il nostro futuro, così abbiamo scelto Ettore Majorana. Siciliano, cattedra di Fisica Teorica all’Università di Napoli, scienziato pazzesco e inoltre attorno al lui c’è un giallo molto suggestivo, nel 1938 è scomparso senza lasciare traccia, c’è chi dice si sia suicidato, chi dice si sia fatto monaco, chi dice di averlo incontrato anni più tardi in Sud America. A noi piace pensare che sia scappato perché era troppo avanti per un paese che da sempre non fa nient’altro che guardare indietro”.
I Romito provano a “raccontare delle sensazioni più che delle storie, il senso di inadeguatezza della nostra generazione, la ciclicità degli eventi, la difficoltà a trovare una strada, il desiderio di pace, l’impotenza rispetto alla fine, la voglia di rivalsa”. Lo fanno con un rock d’autore maturo, dal forte istinto melodico e dalle sonorità fresche, aggiornate, coinvolgenti grazie al lavoro realizzato con una figura importante quale Massimo De Vita: “Siamo entrati in studio la prima volta con le idee abbastanza chiare, ma Massimo è stato la ciliegina sulla torta, a Napoli è uno dei pochi ad avere i nostri stessi gusti musicali, ad avere il coraggio di osare e la voglia di sperimentare, ci ha indicato la strada, ci siamo scazzottati, ci siamo affidati. Lavorare con lui è stato assolutamente fantastico”.




LEGGI ANCHE

Si schianta con la moto a Monterusciello: muore 28enne di Quarto

Un tragico incidente stradale è avvenuto ieri nel tardo pomeriggio a Monterusciello, quartiere di Pozzuoli, costando la vita a Giuseppe Armanetti, 28enne di Quarto. Il giovane era in sella alla sua moto Africa Twin quando si è scontrato contro un'utilitaria guidata da una 35enne di Pozzuoli. L'impatto è stato violentissimo e il 28enne è stato sbalzato dalla sella finendo a terra ad oltre dieci metri di distanza. Il casco, seppur allacciato, non è stato in grado...

Morto a 13 anni per omessa diagnosi tumorale: indagati medici di Caserta e Roma

P.C., un ragazzo di soli 13 anni, è morto a causa di un'omessa diagnosi tumorale. La Procura ha iscritto nel registro degli indagati medici e personale sanitario delle strutture ospedaliere di Caserta e Roma per omicidio colposo e falsificazione di cartella clinica. Il giovane P.C. soffriva di dolori incontrollabili al ginocchio, ma la diagnosi di tumore non è stata formulata tempestivamente, privandolo della possibilità di ricevere cure adeguate. Lo Studio Associati Maior, incaricato dalla famiglia di...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE