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Arzano , Consiglio comunale show: il sindaco Esposito contro Prefettura, commissione d’accesso, forze dell’ordine e giornalisti. Domenico Rubio: “siamo ormai ai titoli di coda. Non siete credibili!”.

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Arzano ­– Consiglio comunale show: il sindaco Esposito contro Prefettura, commissione d’accesso, forze dell’ordine e giornalisti. Domenico Rubio: “siamo ormai ai titoli di coda. Non siete credibili!”. Un consiglio comunale al cardiopalma quello di ieri sera che ha visto la sindaca Fiorella Esposito adombrare strategie occulte senza però mai entrare nel merito delle accuse mosse da parlamentari e commissione Antimafia. “Nella città con due scioglimenti per camorra e con la commissione d’accesso antimafia già insediata, con un sindaco già chiamato in audizione in commissione parlamentare antimafia per fatti vecchi, ma anche per questioni attuali inerenti l’ultima campagna elettorale, e consiglieri comunali eletti, parentele e frequentazioni varie, con due giornalisti minacciati dalla camorra, tuttora sotto tutela, e oggetti anche della macchina del fango e della delegittimazione con dossieraggi anonimi di ambienti vicini alla politica, e a seguito delle cui minacce subite, per la prima volta, la politica locale ha ammesso e certificato la presenza forte della criminalità organizzata in città , organizzandone persino un consiglio comunale monotematico, e da quel momento, solo da quel momento, issando persino dal balcone del Municipio, il famoso striscione: la camorra ci fa schifo . Nella stessa città, Arzano, dove una amministrazione comunale annovera all’ interno della sua giunta un assessore iscritto negli atti del secondo scioglimento per abusivismo edilizio familiare, con ulteriori sentenze a conferma, che ancora non hanno avuto conseguenze, il sindaco ieri sera in consiglio comunale ha continuato a dare lezioni di etica e buongoverno, ancora una volta soprattutto a blaterare contro la stampa, parlando di campagna diffamatoria, quindi di organi o rappresentanti della stampa, senza mai fare espressamente nomi e cognomi, sparando nel mucchio, lasciando intendere quasi una regia comune e occulta, magari con la stessa persona autore anche di un video stile Gomorra, calpestando tutto e tutti, senza distingui, senza tener conto di storie e professionalità, senza nomi, come un bulldozer impazzito – precisa dal suo profilo social Rubio -. In sintesi, questa persona, un giornalista, presumibilmente il sottoscritto in primis, o comunque insieme ad altri rappresentanti ed organi di stampa, sarebbe, o sarebbero, in questa città “il male di tutto” , quelli che hanno interesse (?) ai commissariamenti. E così nel prosieguo della sua patetica arringa giù con accuse di abusivismo smascherato dall’azione di governo locale. Insomma a qualcuno, secondo la sindaca, “giova” o gioverebbe un eventuale commissariamento perché, a suo dire, questa amministrazione sta mettendo in discussione in particolare questa persona, che ribadiamo trattasi presumibilmente di un giornalista, e che, sempre nella distorta forma mentis del primo cittadino, deve essere stata talmente potente e influente da far arrivare persino la commissione d’accesso. Dio mio, che idea poco rispettosa e qualunquista hanno costoro delle Istituzioni e degli organi dello Stato. Ha detto bene il consigliere del M5S Fabio Gallo (destinatario di un’azione ritorsiva come il sottoscritto a seguito di dossieraggi a firma della solita Maria Abate e altri nomi “gettonati”) nel suo precedente intervento: non sapete come funzionano certe cose e dinamiche dello Stato, a certi alti livelli istituzionali, nel monitoraggio antimafia degli enti locali. Poco dopo, però, il sindaco ha subito precisato (la stessa virata usata in un altro precedente consiglio in cui mandò prima messaggi criptici d’accusa sulll’abusivismo edilizio che “conoscono bene” alcuni consiglieri comunali e poi raddrizzò il tiro!) suo pensiero , dicendo che, in verità, non c’è alcun nesso tra le due cose, tra “costui” (costoro!) che vuole il commissariamento, e l’arrivo della Commissione d’accesso, che ha invece le sue motivazioni. Praticamente una arringa accusatoria che serviva solo per fare un po’ di sceneggiata politica in aula, per strappare applausi, per dire, e quindi cercare una quanta più possibile ed ampia convergenza di solidarietà politica nella pubblica assemblea, facendo intendere che qualcuno (chi?) accomuna tutta la politica arzanese alla camorra, che qualcuno ha comparato tutto il consiglio alla camorra.
Insomma si è passati nel breve tempo dal celebrare il ruolo incisivo, autorevole e di lungo corso, di denuncia antimafia e di tutela della legalità da parte della stampa, da applausi e da osannare quando ad esempio in campagna elettorale delegittimava, anche se solo politicamente, i suoi avversari politici che avevano avuto trascorsi nelle consiliature commissariate, dalla stampa da “immolare” a martiri minacciata dalla camorra con pistole e bombe esplosive pochi mesi fa, organizzando tanto di teatrino politico del consiglio monotematico e mitico striscione, alla stampa invece oggi da delegittimare a tutti i costi, perché ha iniziato ad alzare il livello di denuncia, perché ha annunciato persino di pubblicare atti a corredo di processi, perché rimarca le interrogazioni parlamentari inevase nel merito. Da quel momento la macchina del fango contro la stampa “antimafia” ha accelerato, sono quindi iniziati i dosssieraggj ad oltranza, e altro, tutte azioni ovviamente denunciate in ogni minimo dettaglio alla Procura e all’Antimafia. Almeno per quello che ci riguarda personalmente, noi ci mettiamo sempre la faccia, e soprattutto la firma in tutto quello che scriviamo. Pertanto, non ci spaventiamo o lasciamo imbavagliare ed intimidire da nessuno. Non abbiamo paura nemmeno di annunciate azioni di querele temerarie, tra l’altro già denunciate anzitempo alla Procura. Anche perché non abbiamo mai detto che l’intero consiglio comunale è composto di camorristi, ma che c’è qualcuno in odore di camorra , già certificato dall’Antimafia, e chiamato in causa anche da qualche pentito in atti allegati ai processi di clan, quello si. Chiamateci a rispondere nelle sedi opportune, siamo a vostra completa disposizione. Lo abbiamo detto e lo confermiamo. Così come abbiamo detto e scritto che siamo stati destinatari, insieme ad altri organi di stampa, di missive con all’interno dossier fotografici che ritraggono diversi politici locali in compagnia assai gioviale con noti camorristi e pregiudicati, e le cui valutazioni di merito non spettano a noi, ma che abbiamo ovviamente girato agli organi preposti. Così come abbiamo detto che su questioni inerenti alcune delle principali motivazioni del secondo scioglimento per camorra , come ad esempio operazioni di speculazioni edilizie sponsorizzate da ex politici con certificati rapporti con la camorra, oggetto anche di recenti interrogazioni parlamentari, ci sono “corti circuiti’ tra vari interessi, e continuità con il passato, e che c’è un falso in essere alla sua origine. Il tentativo, quindi, di voler mischiare a tutti i costi le carte, creare nebulosità ed ombre, tra le attività di denuncia su aspetti seri e gravi che riguardano l’antimafia ed inerente l’operato pubblico di questa città, ribaltandole e quasi confutandole con uno squallido tentativo di delegittimazione ad personam e stampa, con accuse che invece riguardano aspetti privatistici, tra l’altro tutti da dimostrare, che non fanno una grinza con l’arrivo della Commissione d’accesso antimafia, ma spiegano bene solo la pochezza complessiva della arringa difensiva sulla richiesta di dimissioni fatta dalle opposizioni. La dicono tutta sulla degenerata situazione arzanese. Siamo davvero alla frutta! Siamo ormai ai titoli di coda. .Ci auguriamo, quindi, che si chiuda quanto prima il sipario su questo indecoroso spettacolo…per il bene di Arzano e della sua comunit”.

Luca Rossi

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