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Quel giorno a tradire Faucitano fu Pasquale Rizzo, dipendente di Carmine Alfano, nel suo negozio di animali e complice nella tratta dei cani provenienti dall'estero del pregiudicato. Rizzo, con il quale la vittima divise il suo ultimo caffè al blu bar di via De Gasperi, portò Faucitano in piazzetta Genova dove poi i killer lo uccisero. I due vivevano insieme, nell'appartamento della vittima, o meglio Alfano aveva chiesto al pregiudicato - detenuto ai domiciliari, di ospitare Rizzo che non aveva dove andare a dormire, e fu proprio 'o tedesco - era nato in Germania, da qui il soprannome - a tradire la vittima. I carabinieri del reparto Territoriale di Nocera hanno ricostruito le fasi precedenti e quelle successive dell'omicidio con estrema precisione, a saldare i tasselli dell'indagini sono arrivati poi anche i collaboratori di giustizia: Alfonso Loreto, Romolo Ridosso, Dario Spinelli, Alberto Panico e Massimo Fattoruso. Carmine Alfano, ritenuto insieme al padre Gennaro Alfano (alias bim bus bam) e al fratello Vincenzo esponenti del clan Aquino-Annunziata di Boscoreale gestiva lo spaccio a Scafati ed è nell'ambito di questo affare che maturò la decisione di uccidere Armando Faucitano, debitore di mille euro nei confronti del pericoloso pregiudicato, per l'acquisto di stupefacente. Pochi giorni prima del delitto, Faucitano aveva avuto un ultimatum da 'Bin Laden': 'Entro sabato devi saldare il debito'. Ma Dino Faucitano riuscì in quei giorni solo a racimolare 300 euro, il resto non li aveva. Sapeva che Carmine Alfano era pericoloso ed era determinato a denunciarlo il lunedì successivo se non fosse riuscito a trovare i soldi. Ma non fece in tempo: la domenica mattina fu ucciso in piazzetta Genova, davanti agli occhi del suo amico Pasquale Rizzo che i killer non toccarono proprio.
Rosaria Federico






