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”Ndrangheta, il boss Abbruzzese era pronto ad espatriare in Germania: trattava droga direttamente con Colombiani e Afghani

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“È una giornata importante, arrestare Luigi Abbruzzese era una priorità della distrettuale di Catanzaro. Per lui, figlio di Francesco Abbruzzese, c’era un fascicolo dedicato. Questo lavoro di indagine così consistente – dice Gratteri – si è reso necessario perché Luigi Abbruzzese non è uno qualunque ma il capo del locale di Cassano dove c’è una ‘ndrangheta che si interfaccia con quella di Gioia Tauro. Lui poteva intessere rapporti diretti con i trafficanti colombiani, afghani e albanesi”. Luigi Abbruzzese ha iniziato la latitanza nel 2015 dopo l’operazione Gentleman: ora dovrà scontare una condanna a 20 anni di carcere. Dall’indagine venne fuori il suo coinvolgimento nell’organizzazione di spaccio e narcotraffico, ma anche di come negli anni il clan degli ‘zingari’ si fosse ritagliato uno spazio importante tra la mala che contava.  “Come tutti i grandi trafficanti internazionali ha girato l’Europa e il Sud America – ha aggiunto Gratteri. Ora si trovava sul suo territorio, dopo aver girato il mondo supportato da una grande organizzazione al seguito. È stata un’indagine più faticosa del solito che ha richiesto un gruppo consistente di lavoro. È stato difficile avvicinarsi a lui perché è stato predestinato futuro erede, capo della cosca che domina tutta la Sibaritide. Malgrado l’età, Abbruzzese ha dimostrato di avere lo spessore criminale per poter essere un capo, per tenere quindi la rete e dominare il territorio. Per noi è stato un sospiro di sollievo arrestarlo e ora aspettiamo che la gente, soprattutto i commercianti, credano di più in noi e vengano a denunciare, perché adesso siamo organizzati e ben strutturati. La Procura distrettuale di Catanzaro si è potenziata e ben amalgamata, i colleghi sono di un buon livello e anche la polizia giudiziaria. Quindi è il momento buono, il momento giusto per togliersi di dosso questa cappa che è la ‘ndrangheta”. Luigi Abbruzzese è stato arrestato nella casa degli zii della sua convivente, anche loro finiti agli arresti. Si trovava a Lauropoli, frazione di Cassano allo Ionio e quando gli agenti della polizia di stato hanno fatto irruzione nell’abitazione non ha opposto resistenza. “Questo è un arresto che dà respiro ad un territorio oppresso dalla criminalità organizzata – dice Fabio Catalano, dirigente della squadra mobile -. Nonostante la latitanza, che spesso avviene in Germania, persone del calibro di Luigi Abbruzzese hanno la necessità di ritornare nei posti dove comandano, lo fanno per riaffermare il loro potere”. Il figlio di ‘Dentuzzo’ era un predestinato, la latitanza era organizzata e infatti nel momento dell’arresto oltre ai contanti sono state trovate una pistola e un revolver pronto all’uso. Trovato anche un documento di identita’ falso con il quale, con ogni probabilita’, il giovane boss si sarebbe rifugiato nuovamente in Germania dove risulta abbia trascorso gran parte della propria latitanza durata circa 4 anni. Al vaglio le posizioni di alcuni favoreggiatori.

“Da quanto si è insediato il procuratore Gratteri ho chiesto un impegno di forze per catturare Luigi Abbruzzese – dice il procuratore aggiunto della Dda Vincenzo Luberto -. Era tornato in Italia da poco tempo dalla Germania; non abbiamo avuto molto aiuto dalla polizia tedesca ma il lavoro fatto dai nostri agenti è stato impeccabile, con un anno e mezzo passato sulle tracce di Abbruzzese, con intercettazioni e periodi di studio sui suoi movimenti e le sue attività”. Era stato proprio Luberto a seguire il processo Gentleman fin dall’inizio, la richiesta di condanna dell’allora sostituto nella procura di Cosenza per Abbruzzese fu di 27 anni di carcere, richiesta che il collegio giudicante accolse ma riducendola fino a 20 e che la Corte di Appello nel mese di aprile ha confermato. “La prima raffineria trovata in Calabria, forse in Italia, negli anni 80 – ha detto ancora il procuratore aggiunto – si trova a Terranova da Sibari, fatto che dimostra quanto sia difficile e complicato questo territorio. I primi legami con i narcotrafficanti albanesi si devono proprio alla Sibaritide, da lì hanno importato marijuana su tutto il territorio nazionale. La Sibaritide è un territorio molto vasto e complicato da controllare, ecco perché plaudo all’attività dei poliziotti”. (


Articolo pubblicato il giorno 18 Agosto 2018 - 13:38

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