In occasione della giornata dedicata alla lotta alla violenza sulle donne, il sindaco di Pimonte che defini' all'epoca (luglio 2016) "una bambinata" lo stupro di gruppo subito da una 15enne del suo Comune, dedica invece ora al tema tre giorni di eventi.Potrebbe interessarti
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"Il nostro e' un costante e quotidiano impegno contro la violenza - riporta il comunicato - e il Comune deve essere un baluardo di legalita' e un punto di riferimento per le famiglie che ne chiedano l'aiuto". Nessun accenno, pero', alla ragazza che, a causa delle violenze subi'te da un branco di 11 minorenni, coetanei della vittima, tra cui anche il fidanzatino, e' stata costretta a espatriare, con la sua famiglia, quando, circa un anno dopo la divulgazione della vicenda, i suoi violentatori furono scarcerati per essere avviati a programmi di rieducazione e reinserimento nella comunita' dove si era consumato lo stupro. Una decisione che suscito' vergogna e rabbia nella famiglia della giovanissima vittima di violenza che, alla fine, decise di abbandonare la propria terra d'origine.
La cittadina di Pimonte, balzata all'attenzione della cronaca due volte in meno di un anno, ha una ferita che non si e' ancora rimarginata e non si rimarginera' finche' non otterra' il perdono della 15enne stuprata due volte: dal gruppo di balordi del paese e dalle parole troppo leggere pronunciate dal sindaco che oggi celebra la giornata contro la violenza alle donne.
Pimonte, il sindaco definì 'bambinata', lo stupro del branco: ora ordina 3 giorni eventi
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