Napoli – Sta lentamente migliorando Salvatore, il docente napoletano rimasto intossicato da botulino durante una vacanza a Diamante, in Calabria. Ricoverato d’urgenza al Cardarelli di Napoli, dove era arrivato in condizioni disperate, l’uomo oggi non è più in pericolo di vita.
Lo conferma la moglie Nicoletta, che racconta: «Ha ripreso quasi del tutto la vista, ma è ancora indietro con la deglutizione. Non può mangiare, ma il peggio è alle spalle».
L’uomo era stato tra i primi colpiti dai casi di botulino che tra agosto e settembre hanno scosso l’Italia, con episodi registrati anche in Sardegna e collegati a conserve artigianali e prodotti contaminati.
Alcuni di quei casi si sono purtroppo trasformati in tragedia: diversi decessi hanno infatti aperto la strada a inchieste della magistratura per accertare le responsabilità nella filiera della produzione e della vendita di quei cibi.
La vicenda di Salvatore, per fortuna, ha avuto un esito diverso. «Quando siamo arrivati in ospedale a Napoli – ricorda la moglie – era in codice rosso, non riusciva più a parlare né a tenere gli occhi aperti. Hanno subito iniettato l’antidoto, e da lì è iniziata la risalita»
. Un miglioramento che il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli ha voluto sottolineare: «Al Cardarelli hanno fatto un lavoro straordinario. Salvatore oggi è fuori pericolo, dopo giorni nei quali ha lottato tra la vita e la morte. La sanità pubblica ha dimostrato ancora una volta la sua eccellenza».
Resta ora l’appello umano: Salvatore insegna a Bologna con un contratto precario e la famiglia teme che possa perdere il posto di lavoro. «Chiediamo che la scuola lo aspetti – ha detto Borrelli – davanti a una vicenda così drammatica serve solidarietà».
Un sospiro di sollievo, dunque, in una storia che si inserisce in un quadro molto più ampio e inquietante: quello delle intossicazioni da botulino, che in Calabria e in Sardegna hanno già provocato morti, aperto fascicoli giudiziari e acceso i riflettori sulla sicurezza alimentare.
Ma la sua storia si inserisce in un mosaico ben più ampio e inquietante. Focolai, morti, sequestri: l’allarme botulino che scuote Calabria e Sardegna
Calabria (Diamante, Cosenza): un cluster di botulino causato da panini con salsiccia e cime di rapa ha provocato due morti (Luigi Di Sarno, 52 anni, e Tamara D’Acunto, 45) e tra 12 e 15 ricoverati, alcuni in condizioni gravi
Tra gli indagati risultano il venditore ambulante, tre fornitori delle materie prime e ben cinque medici, accusati di presunta diagnosi tardiva.
La Procura di Paola ha disposto il sequestro dei prodotti coinvolti (presumibilmente i broccoli sott’olio) e procede con perizie e autopsie, comprese riesumazioni
Sardegna (Monserrato, Cagliari): un’altra tragedia legata a un evento estivo, la “Fiesta Latina”: una salsa guacamole contaminata ha causato almeno una vittima, Roberta Pitzalis, e diversi ricoveri, compreso un bambino di 11 anni in condizioni gravi.
Anche qui, la Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, il prodotto incriminato (polpa di avocado Metro Chef) è stato richiamato e sequestrato.
Nel complesso sono 19 casi confermati tra Calabria e Sardegna e risultano 3 persone decedute. In risposta, il Ministero della Salute ha attivato tutti i protocolli sanitari previsti: distribuzione rapida degli antidoti salvavita, monitoraggio, accertamenti tossicologici, e coinvolgimento dei Nas e delle strutture territoriali per la sicurezza alimentare
Cos’è il botulino e perché torna ad emergere in estate
Il Clostridium botulinum prospera in ambienti anaerobici, poco acidi e ricchi di acqua: condizioni tipiche di conserve sott’olio, sottovuoto o mal sterilizzate. Il caldo estivo, unito a pratiche casalinghe di conservazione non adeguate o “artigianali”, crea terreno fertile per il proliferare della tossina fatale. Anche prodotti industriali non immuni: è il caso della polpa di avocado.
Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 21 Agosto 2025 - 15:13