Caserta. In un colpo di scena degno dei migliori thriller, la Corte di Cassazione ha svelato una truffa milionaria ai danni di Autostrade. Una dipendente, in combutta con complici, ha messo a punto un inganno così sofisticato da sembrare uscito da un film.
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Il trucco dell’illusionista: manipolando le barriere ottiche, i truffatori creavano un vero e proprio “buco nero” per i veicoli. Le telecamere venivano ingannate, e i passaggi delle auto rimanevano invisibili ai sistemi di controllo. Era come se le vetture si materializzassero dal nulla, senza lasciare traccia.
Con questo stratagemma, gli esattori intascavano illegalmente gli importi dei pedaggi, accumulando un bottino ingente. Ogni veicolo che passava inosservato significava un guadagno illecito per la banda.
Ma l’incantesimo si è infranto grazie alle indagini e alla tenacia degli inquirenti. La Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva i responsabili, mettendo fine a questa raggiro che ha scosso il mondo delle autostrade.
Oltre al danno economico subito da Autostrade, questa vicenda solleva interrogativi sulla sicurezza dei sistemi di controllo e sulla necessità di potenziare le misure anti-frode.
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