La lettera di Ciro Ferrara a Maradona: “Diego, l’attesa è finita. Questo è il rumore che fa la gioia”

Ciro Ferrara, ex calciatore facente parte del Napoli dello scudetto capitanato da Diego Maradona e oggi commentatore di DAZN, ha dedicato una lunga lettera all’ex compagno di squadra.

Ciro Ferrara, la lettera dedicata a Maradona in uno speciale

Nello speciale DAZN disponibile da oggi in app, “Caro Diego l’attesa è finita, questo è il rumore che fa la gioia”, Ferrara percorre le strade di Napoli parlando col Pibe de Oro, ricordando i successi calcistici, ma soprattutto i tratti culturali: il munaciellu, San Gennaro, la scaramanzia e la fede.

La lettera completa di Ciro Ferrara a DAZN

Il sacro e il profano per consacrare a tutti i Santi, anche quelli sportivi, un trionfo atteso tre decenni. Questo l’estratto della lettera di Ferrara: “Ogni anno il dieci maggio c’è l’usanza, per noi a Napoli di onorare lo scudetto. Ognuno deve fare la creanza, ognuno deve avere ‘stu pensiero”.

“Quest’anno, come a Totò nella Livella, è capitata un’avventura, l’avrai sentito dire, Diego, anche se riposi, in fondo non sta passando sotto silenzio. L’attesa è finita. Questo è il rumore che fa la gioia. È sempre qualcosa più di sé stessa, Napoli. Mette la malinconia in un giorno di festa e si fa una risata nei giorni della disperazione”.

“Ti fa credere di essere ‘o paese d’’o sole e poi ti accoglie con la pioggia; la pioggia che cadeva quando segnasti il tuo gol più incredibile alla Juve. Quando c’eri tu, lo stadio portava il nome di un santo, e adesso porta il nome tuo. Il nostro vecchio campo Paradiso è abbandonato. Sembra una di quelle città fantasma nel vecchio West”.

“Ma il vero paradiso è in giro. È piena di turisti, Diego, la tua Napoli. Vengono a vedere i set delle serie tv, i posti al sole, il mare fuori. Stasera sono venuti a vedere i tuoi murales e la città dipinta”.

“Vengono per capire l’inspiegabile, il ricordo di un amore che ci parla e non ci passa. Eccola, Diego, la lettera di Napoli per te. Guarda un’ultima volta quaggiù. Nessuno è più bella di Partenope stasera”.