Arriva una direttiva anti degrado e per assicurare maggiore sicurezza sul territorio da parte del Ministro dell’Interno Matteo Salvini per fornire più poteri i prefetti italiani. Ciò nel caso in cui i sindaci non riescano a garantire più sicurezza ed il controllo delle zone dove stazionano persone dedite ad attività illegali. Nella direttiva si chiede di contrastare in modo più efficace il degrado urbano e rafforzare la sicurezza delle città affiancando le ordinanze prefettizie agli strumenti previsti dal decreto sicurezza. Il ministro chiede a tutti i prefetti di convocare i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica nell’ambito dei quali “dovrà essere avviata una disamina delle eventuali esigenze di tutela rafforzata di taluni luoghi del contesto urbano”. Secondo il ministro “l’esperienza nei territori ha evidenziato l’esigenza di intervenire con mezzi ulteriori ogni qual volta emerga la necessità di un’azione di sistematico ‘disturbo’ di talune condotte delittuose che destano nella popolazione un crescente allarme sociale”, dalle ‘piazze di spaccio’ all’accattonaggio, dai parcheggiatori abusivi allo spaccio di droga, ad ogni forma di abusivismo “come l’illecita occupazione di immobili pubblici e privati”. “La norma demanda ai Comuni, con proprio regolamento, l’esercizio di tale facoltà, in chiave di prevenzione dei reati e di possibili turbative dell’ordine pubblico” ma, precisa la direttiva, “laddove” l’obiettivo della sicurezza “non sia già stato perseguito si può “giustificare il ricorso ai poteri di ordinanza, funzionali a potenziare l’azione di contrasto al radicamento di fenomenologie di illegalità e di degrado”. Ma la decisione di Salvini ha creato subito dei malumori. Per l’alleato pentastellato e vicepremier Luigi Di Maio “chi governa lo scelgono i cittadini. E’ l’abc della democrazia. Esprimi un voto e poi giudichi al termine del mandato. Io la vedo così”. Sul piede di guerra l’Anci: “Noi sindaci amministriamo ogni giorno, tra mille difficoltà e non abbiamo bisogno di essere commissariati da nessuno”, ha detto il presidente Antonio Decaro. “Vorrei – ha concluso – che il ministro considerasse i sindaci degli alleati, con i quali confrontarsi per arricchire il patrimonio di informazioni e di esperienze da cui dipendono le politiche di sicurezza urbana”.
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