Ceramiche, brocche, anfore, attrezzi agricoli, balsamari e affreschi del IV stile pompeiano sono da oggi esposti nella sala museale allestita presso l’istituto alberghiero ‘Cavalcanti’ nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. “Attraverso i nostri ragazzi e questo museo in una zona cosi’ difficile e fragile di Napoli – ha detto il sindaco, Luigi de Magistris – si consegna alla vita contemporanea la vita di una volta fatta di reperti di un’epoca antica travolta dall’eruzione del Vesuvio e riportati alla fruizione collettiva attraverso gli scavi. Mi auguro che possa proseguire questa sinergia tra la citta’ e la scuola per coniugare storia e cultura di Napoli”. Tutto nasce da un’indagine archeologica iniziata nel 1978 che porta alla luce una villa del I secolo avanti Cristo in prossimita’ del fiume Sebeto che era stata sepolta da fango e cenere a causa dell’eruzione del Vesuvio del 79 a.c. “Questa iniziativa – ha sottolineato il soprintendente Luciano Garella – porta finalmente l’archeologia sul territorio e ha il merito di non raccogliere gli elementi di archeologia rendendoli anche un po’ avulsi dal luogo in cui sono stati ritrovati”. La decisione di esporre i reperti nell’istituto scolastico – come ricordato dalla preside Carmela Libertino – risale al 2004, quando l’allora Provincia decise di realizzare la sala museale in questo istituto sorto li’ dove i reperti erano stati rinvenuti.
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