Spesa record per il gioco d'azzardo a Gragnano
Napoli– Quattromilacento euro a testa, ogni anno, spesi in scommesse, slot machine, gratta e vinci e altri giochi d’azzardo. È il dato choc registrato a Gragnano, nell’area stabiese, che fa balzare la cittadina nota per la pasta e il panuozzo in cima alla classifica campana per la spesa pro capite nel gioco d’azzardo.
Numeri allarmanti, certificati dall’Osservatorio regionale sul gioco d’azzardo, che hanno spinto il prefetto di Napoli, Michele di Bari, a convocare una riunione straordinaria del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica proprio nel cuore della città.
All’incontro, oltre ai vertici delle forze dell’ordine, hanno preso parte anche il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, e la presidente del tribunale, Giovanna Ceppaluni, per mettere a punto una strategia di contrasto strutturata e condivisa.
Un’emergenza sociale: il gioco impoverisce famiglie e alimenta sospetti
Il dato di Gragnano – 4.100 euro annui pro capite – è ben oltre la media regionale, che si attesta intorno ai 2.600 euro, e quasi il triplo di quella nazionale, ferma a 1.700 euro. Una situazione definita “da allarme rosso”, con ricadute gravi sul tessuto sociale: famiglie ridotte sul lastrico, indebitamenti, patologie legate alla dipendenza, e un flusso di denaro che solleva interrogativi su eventuali interessi illeciti legati alla diffusione del gioco.
«Dobbiamo capire chi alimenta questo fenomeno e perché – ha sottolineato il prefetto Di Bari – I controlli saranno più mirati e incisivi». E ha annunciato un monitoraggio costante da parte della Prefettura e delle forze dell’ordine, con verifiche a tappeto su esercizi commerciali, sale da gioco e contesti potenzialmente a rischio.
Ma il contrasto non sarà solo repressivo. Il prefetto ha insistito sull’importanza di interventi preventivi. Alla riunione sono stati coinvolti anche i vertici dell’Asl Napoli 3 Sud, in particolare il dipartimento di salute mentale, con l’obiettivo di costruire un percorso di sensibilizzazione e supporto psicologico. Un ruolo chiave sarà affidato anche alle scuole, alle parrocchie e al terzo settore, chiamati ad attivarsi per intercettare i primi segnali di disagio e educare i giovani ai rischi legati al gioco patologico.
Per coordinare gli interventi, verrà istituita una cabina di regia permanente, che potrà adeguare la strategia in base all’evoluzione del fenomeno.
«Serve una risposta rapida e concreta – ha ribadito Di Bari – e la stiamo costruendo insieme al sindaco e alle istituzioni locali». Un appello forte, anche alla cittadinanza, per non sottovalutare un fenomeno che rischia di diventare una piaga sociale, in grado di distruggere persone, famiglie ed economie locali.
Collaboratore di lunga data di Cronache della Campania
Da sempre attento osservatore della società e degli eventi.
Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni.
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