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Vittorio Pisani, il poliziotto che catturò Zagaria nuovo capo della polizia

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Il Consiglio dei ministri ha deliberato la nomina di Vittorio Pisani (attuale vicedirettore dell’Aisi) a capo della Polizia. L’uscente Lamberto Giannini sarà il prefetto di Roma. “Ringraziamo Lamberto Giannini per tutto il lavoro svolto in questi anni a Capo della Polizia di Stato, sempre dalla parte delle donne e degli uomini in divisa, e gli facciamo tanti e sinceri auguri per il nuovo incarico come prefetto di Roma”. Cosi’ dichiara in una nota Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.

“Accogliamo con estremo piacere la nomina di Vittorio Pisani a Capo della Polizia, al quale diamo il nostro benvenuto. Pisani e’ un poliziotto di razza, con una lunga esperienza sia sul campo e sia all’interno dell’intelligence italiana, e nell’ambito della lotta alla criminalita’ organizzata: egli, infatti, e’ uno degli autori della disarticolazione del clan dei Casalesi in Campania e della cattura dei superlatitanti Michele Zagaria e Antonio Iovine – continua. – Siamo pronti a collaborare con lui, nell’interesse del sistema-sicurezza del Paese, dei cittadini e sempre dalla parte delle forze dell’ordine”, conclude.

Ha firmato la cattura di Michele Zagaria, soprannominato Capastorta, boss dei casalesi, il 7 dicembre 2011. Ha arrestato Antonio Iovine, ‘o Ninno, altro capo dello stesso clan, un anno prima soltanto, novembre 201. Ma questi sono solo due – tra tanti – dei latitanti catturati da Vittorio Pisani, 55 anni, origini catanzaresi, il ‘super poliziotto’ o l”achiappalatitanti’ come era stato ribattezzato per le operazioni contro la camorra, che da oggi guida la Polizia di Stato.

Pisani ha anche arrestato Antonio Iovine ‘o Ninno ed Eduardo Contini ‘o romano

Pisani prende il posto di Lamberto Giannini, per il quale si parla di un possibile ruolo di prefetto di Roma con poteri speciali in vista del Giubileo.Nominato prefetto lo scorso mese di febbraio, Pisani, attuale numero due dell’Aisi, Agenzia informazioni e sicurezza interna, è stato a capo della Squadra mobile di Napoli, colpendo al cuore il sistema di Gomorra.Sua la cattura del boss di Secondigliano, un altro latitante, Eduardo Contini, detto ‘o romano, tra i fondatori dell’Alleanza di Secondigliano.

Suo l’arresto di un altro capo dello stesso clan, sempre latitante Vincenzo Licciardi.Pisani si è lasciato alle spalle accuse mosse nei suoi confronti, rivelatesi del tutto infondate, da parte di un pentito di camorra, Salvatore Lo Russo, boss dei ‘Capitoni’ di Miano quartiere di Napoli.Le accuse erano di favoreggiamento, rivelazione del segreto d’ufficio e abuso d’ufficio nell’inchiesta ‘Megaride’ sul presunto riciclaggio di denaro in alcuni locali del lungomare.

Pisani, nel frattempo, aveva querelato Lo Russo perché il pentito aveva dichiarato alla Dda di aver fatto diversi regali al capo della mobile per avere, in cambio, ‘un occhio di riguardo’. Lo Russo, nel 2017, è stato condannato a tre anni per calunnia.


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